Chi era Guido Guinizzelli
Guinizzelli era un giudice bolognese nato intorno al 1230, ma la sua vera importanza sta nell'essere stato il fondatore del dolce Stil novo. Come molti intellettuali dell'epoca, si trovò invischiato nelle lotte politiche come ghibellino, finendo per questo in esilio a Monselice quando vinsero i guelfi.
La sua produzione poetica è piccola ma rivoluzionaria: solo 5 canzoni e 15 sonetti. All'inizio seguiva ancora lo stile guittoniano (quello di Guittone d'Arezzo), caratterizzato da costruzioni complesse e artificiose, ma poi se ne liberò quasi completamente.
Il vero genio di Guinizzelli sta nell'aver introdotto il ragionamento filosofico nella poesia d'amore. Invece delle complicate acrobazie retoriche di Guittone, lui preferisce uno stile limpido e piano, perfetto per esporre i suoi concetti innovativi su amore e gentilezza.
💡 Curiosità: Guinizzelli segna il momento di rottura definitiva con l'ideologia feudale: per lui la nobiltà non si eredita, ma si conquista con le proprie virtù!
La canzone "Al cor gentil rempaira sempre amore" - Prime tre stanze
Questa canzone è considerata il manifesto dello stilnovismo. Guinizzelli vi espone il concetto rivoluzionario che l'amore alberga solo in un animo nobile, e che la nobiltà deriva dalle virtù personali, non dalla nascita.
Prima stanza: Amore e cor gentile sono naturalmente legati, come un uccello al bosco, il sole alla luce, il fuoco al calore. Non possono esistere separatamente.
Seconda stanza: L'innamoramento rivela la nobiltà d'animo. Come il sole purifica le pietre preziose (che ricevevano poteri magici dalle stelle, secondo le credenze medievali), così la natura crea il cuore gentile che la donna fa innamorare.
Terza stanza: Emerge il contrasto naturale. Il cuore gentile attira l'amore come il diamante attira il ferro (nel Medioevo si credeva che il diamante avesse proprietà magnetiche). Al contrario, cuore vile e amore sono incompatibili come acqua e fuoco.