Le opere in prosa: Operette Morali
Le Operette Morali (1824-27) sono prose filosofiche che affrontano con tono apparentemente leggero temi serissimi. Leopardi usa spesso la forma del dialogo tra personaggi mitici, storici o fantastici per esporre le sue idee sull'infelicità umana.
L'Ultimo canto di Saffo (1822) racconta della poetessa greca che, respinta per la sua bruttezza, decide di suicidarsi. Saffo si sente esclusa dalla bellezza della natura e si ritrova più a suo agio contemplando paesaggi tempestosi. La sua storia anticipa il tema della Natura come responsabile dell'infelicità umana.
Il Dialogo della Natura e di un Islandese (1824) rappresenta il pessimismo cosmico al suo apice. Un viaggiatore che ha girato il mondo per fuggire dalle sofferenze incontra la Natura personificata - una donna gigantesca e terribile. L'Islandese l'accusa di rendere infelici gli uomini, ma lei risponde che il mondo non è fatto per la felicità umana.
💡 Il finale è significativo: L'Islandese muore divorato dai leoni o sepolto dalla sabbia del deserto, dimostrando l'indifferenza totale della Natura verso il destino umano.
La Natura spiega che la vita è solo un ciclo perpetuo di trasformazioni della materia - quando l'Islandese chiede il perché dell'esistenza, la domanda resta senza risposta, proprio come nel Canto notturno.