Il pensiero e la poetica dannunziana
La poetica di D'Annunzio ruota attorno al concetto che la vita stessa è un'opera d'arte. Il poeta è un essere unico, un esteta raffinato che cerca continuamente il bello e il piacere. Tre concetti fondamentali caratterizzano il suo pensiero:
L'estetismo, ovvero il culto della bellezza. L'esteta fa della propria vita un'opera d'arte, ricercando situazioni che lo facciano sentire superiore. Questa corrente, nata alla fine dell'800, rappresenta uno degli aspetti più caratteristici del Decadentismo.
Il superomismo, ispirato a Nietzsche. L'esteta si eleva a superuomo, superiore a tutti e persino alla natura. Il superuomo dannunziano rompe i vincoli della morale comune e impone la propria volontà di potenza, realizzando pienamente se stesso.
Il panismo, in cui l'uomo si fonde con la natura e la natura si umanizza. Il termine deriva dal dio greco Pan, divinità dei boschi. Nella celebre poesia "La Pioggia nel Pineto", il poeta si mescola con la natura in un'esperienza quasi mistica.
💡 Lo sapevi? Mentre per Nietzsche il superuomo rappresentava un essere che va oltre la morale tradizionale, per D'Annunzio diventa una figura estetica legata al culto della bellezza e della passione sensuale!
La poetica dannunziana evolve attraverso cinque fasi: dagli esordi influenzati da Carducci, passa all'estetismo, poi alla fase della bontà (più intima), al superomismo e infine al periodo Notturno, caratterizzato dall'introspezione e dalla riflessione sulla morte.