La vita e le fasi creative di Gabriele d'Annunzio
Gabriele d'Annunzio nacque nel 1863 a Pescara in una famiglia borghese. A 18 anni si trasferì a Roma per studiare, ma abbandonò presto l'università per dedicarsi al giornalismo e alla letteratura. La sua fama crebbe rapidamente, sia per lo scandalo suscitato dalle sue opere che per il suo stile di vita lussuoso ed eccentrico.
Highlight: In questa prima fase della sua carriera, d'Annunzio aderì pienamente all'estetismo, facendo della propria vita un'opera d'arte.
Alla fine degli anni '90 dell'Ottocento, d'Annunzio passò a una seconda fase creativa ispirata al superomismo di Nietzsche. Nonostante il suo disprezzo per la vita comune, rimase sempre legato al sistema economico e al desiderio di attirare l'attenzione pubblica.
Definizione: Il superomismo dannunziano è una filosofia che esalta l'energia eroica e la volontà di potenza dell'individuo eccezionale.
In politica, d'Annunzio fu inizialmente deputato dell'estrema destra, per poi passare alla sinistra. Dal 1898 utilizzò il teatro come strumento per diffondere il suo messaggio alle folle. Nel 1910 fu costretto all'esilio in Francia.
Durante la Prima Guerra Mondiale, d'Annunzio condusse una campagna interventista e si arruolò, diventando famoso per il suo "volo su Vienna". Nel 1920 tentò di proporsi come leader di un movimento nazionalista, ma fu soppiantato da Mussolini.
Curiosità: Il "volo su Vienna" fu un'audace impresa aerea compiuta da d'Annunzio nel 1918, quando sorvolò la capitale austriaca lanciando volantini propagandistici.
Gabriele d'Annunzio morì nel 1938 nella sua villa di Gardone, sul Lago di Garda. Il suo lascito culturale, noto come "dannunzianesimo", influenzò profondamente la cultura di massa italiana, incluso il cinema.