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21/12/2022
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Decadentismo Il decadentismo è un movimento che porta in se autori contraddittori tra di loro perché si da importanza a quello CHE GLI AUTORI HANNO DENTRO DI SE. (es: Pascoli, D'Annunzio, Pirandello hanno delle visioni completamente diverse ma fanno parte dello stesso movimento) La caratteristica che li accomuna tutti è il disagio interiore che essi provano e vivono a modo proprio. +prima del decadentismo e in contemporanea con il naturalismo si sviluppa il SIMBOLISMO che racchiude i cosi detti POETI MALEDETTI+ Il termine <<decadentismo>> all'inizio indicava un movimento letterario parigino degli anni ottanta che aveva un preciso programma culturale. Questo movimento, però, in se portava tante tendenze che si sono sviluppate in maniera differente. Alla base del decadentismo, e di tutte queste tendenze, troviamo l'irrazionalità. (→ tematica già presente nel romanticismo europeo ma non in quello italiano, che come sappiamo bene, si basa sulla storia perché coincide con il periodo del risorgimento. ) *con il decadentismo e gli scapigliati in Italia attecchisce l'irrazionalità * Gli autori decadenti, al contrario dei positivisti, credono che la verità si trova nell'irrazionale ovvero in ciò che non possiamo spiegare. (quindi la scienza e la ragione non possono spiegare tutto. Per i decadenti sbagliavano i positivisti perché cercavano di spiegare anche i sentimenti e il carattere dell'uomo con la ragione.) Questa...
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Stefano S, utente iOS
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idea nasce soprattutto dalla scoperta dell'inconscio ovvero la parte inesplorata dell'individuo: FREUD nel 1899 pubblica "L'interpretazione dei sogni" con cui da vita a una grandissima rivoluzione. Freud era un medico che cercava di curare i suoi pazienti con l'ipnosi perché credeva che l'uomo si divideva in: 3. 10: elemento razionale che bilancia, e deve saper bilanciare, l'esse e il super io. Quando questo elemento non funziona bene abbiamo degli squilibri. ESSE: l'insieme dei nostri istinti. Se domina ci comportiamo in modo irrazionale. SUPER IO: tutte le regole che ci vengono imposte. Se domina diventiamo prive di libertà. Quando subentrano le PSICOSI = MALATTIE MENTALI bisogna indagare nella mente, cosi Freud arriva alla scoperta dell'inconscio dove noi accumuliamo tutte le nostre esperienze sia belle che brutte. Quindi per curare le fobie Freud utilizza ipnosi e fa regredire le persone. Un altro stadio irrazionale dell'uomo per Freud è ilsogno: mentre sogniamo infatti l'io è a riposo e viene fuori tutto quello che abbiamo dentro di noi. Un altro modo che ha la mente del paziente per comunicare la parte inconscia sone iLAPSUS FREUDIANI (ovvero quando la mente fa dei collegamenti). FREUD QUINDI INFLUENZA I DECADENTISTI PERCHE' ATTRAVERSO I SUOI SCRITTI ARRIVA A DIRE COME L'UOMO NON E' FORMATO SOLO DA UNA PARTE COSCIENTE MA ANCHE DA UNA PARTE INCOSCIA, che rappresenta la vera parte dell'uomo perché non è soggetta alla ragione. Gli intellettuali iniziano quindi a credere alle parole di Freud e abbandonano la ragione come verità assoluta. La parte irrazionale è la più vera di noi: esempio l'ira di cui ci parla Seneca che considera come una follia... Quando la follia/ parte irrazionale non c'è, i letterati se la provocano facendo uso di droghe e alcool. DECADENTISMO ---> irrazionalità (sia naturale che artificiale) Oltre agli stati di alterazione (sogno, follia ecc) abbiamo anche altre forme di alterazione: PANISMO: deriva dal greco "pan" che significa "tutto" ed è l'atteggiamento da parte dell'io di annullarsi, come se l'uomo annullasse se stesso nell' infinito e si fondesse con la natura. (D'Annunzio e Pirandello). - EPIFANIE: dal greco "manifestazione" che sta ad indicare un particolare della realtà che inizialmente è insignificante ma che poi acquista una fondamentale importanza. (D'annunzio e Proust). Es: Proust passeggiando per le campagne della Normandia dove aveva trascorso la sua infanzia, nota improvvisamente tre alberi, che in realtà c'erano sempre stati, e questa è una manifestazione della verità. Le figure caratteristiche delle opere decadentiste: INETTO A VIVERE: Figura che ritroviamo nei romanzi di Svevo (Alfonso Nitti sarà l'inetto protagonista del romanzo "Una Vita") (Emilio Brentani in "Senilitá") (Zeno in "La coscienza di Zeno"). La figura dell'inetto la troviamo anche in Pirandello. La figura dell' inetto è colui che non sa partecipare alla vita e quindi si rifugia in una realtà tutta sua e diventa un VEDERE VIVERE GLI ALTRI. *L'inetto di Svevo ha un accezione positiva perché è l'incompreso della società e quindi colui che è sano perché ha la mentalità aperta e non vive con secondo regole stabilite, al contrario di Leopardi* DONNA FATAL: Donna emancipata, dominatrice di questo uomo inetto. La donna fatale si contrappone alla figure dell' inetto. DONNA NEMICA DELL UOMO presente nei romanzi di D'Annunzio: donna che colpisce l'uomo e lo rende schiavo da cui prende l'energia. ESTETA è quella figura che tende a vivere circondato solo da Arte e Bellezza, distaccandosi con orrore dalla vita comune, dal contatto con i ceti inferiori e dalla volgarità di una società che, ai suoi occhi, si lascia dominare soltanto dal profitto e dal benessere economico. L'esteta vive la sua vita come un'opera d'arte, tende ad identificarsi con il bello e ricerca anche il piacere sensuale per realizzarsi pienamente. Non si accontenta facilmente della gioia che ha raggiunto ma è sempre alla ricerca continua di nuove sensazioni e nuove esperienze, è sempre innamorato di ciò che passa e non dura: solo cosi riesce a sentirsi libero. Il dramma dell'esteta sta nell'invecchiare, nel perdere il prestigio, nel presagire la propria solitudine. SUPERUOMO: uomo che si auto afferma sull' altro. Alla fine non ci riesce e si trasforma inetto a vivere. Il superuomo di Nietzsche è un uomo che porta dei valori e delle virtù nuove che non vengono comprese e pertanto è un uomo che deve fare i conti con la solitudine. Il superuomo cambia il mondo ma lo fa lontano dalla folla. Il superuomo, deve ritornare ad essere un bambino che ascolta i propri impulsi al di la della ragione e della natura di essi, al di sopra della morale comune e delle regole imposte dal mondo. Il bimbo vive come la foglia o come il fiore, perseguendo il proprio scopo al di la del bene e del male. FANCIULLINO PASCOLIANO: considerato anche un inetto a vivere. Per pascoli è in ognuno di noi e mano a mano che cresciamo si nasconde sempre di più perché non gli diamo la possibilità di parlare. Il fanciullino esce quando cantiamo e scherziamo ad alta voce ma poi piano piano questa voce iniziamo a perderla perché non gli diamo la possibilità di parlare. Per pascoli dobbiamo farlo esprimere questo fanciullino perché non ha né rancore ne vendetta. La voce del fanciullino viene solo sentita solo dal poeta che passa questo messaggio di pace alle generazioni future. Questa figura la troviamo in Pascoli perché lui cerca di recuperare quella infanzia che gli è stata tolta. SIMBOLISMO Con il decadentismo c'è anche un rinnovamento della poesia infatti si sviluppa il cosi detto SIMBOLISMO → movimento letterario secondo cui la realtà è un mistero, la natura si presenta con dei simboli (da qui il nome). Al poeta quindi spetta il compito di svelare e interpretare questi simboli, di capire cosa si cela dietro alle cose. Per i simbolisti la realtà non è quella della scienza, della ragione o dell'esperienza, è qualcosa di più profondo e misterioso che può essere inteso soltanto dalla poesia. Il mondo è un insieme di simboli che ci parlano in un misterioso linguaggio: né la scienza né la ragione possono penetrarlo MA SOLO L'ARTE. Il poeta per intuizioni misteriose ed improvvise coglie il senso riposto nella realtà, scoprendo collegamenti apparentemente illogici fra oggetti diversi. A tale scopo il poeta simbolista rifiuta la tradizionale logicità e referenzialità del linguaggio e ricorre massicciamente a tecniche come il simbolo, l'allegoria, l'analogia, la metafora ricercata, la sinestesia, gli accostamenti imprevisti e misteriosi, le accumulazioni apparentemente insignificanti, l'uso sapiente e simbolico degli spazi bianchi, degli artifici tipografici e iconici. Tra gli esponenti ricordiamo Rimbaud, Verlaine e Mallarmè e Baudelaire. I poeti SIMBOLISTI vengono detti anche poeti maledetti perché erano dedichi ai vizi e contro le regole della società borghese. Questi poeti maledetti vivevano Mont Marter (Parigi) dove ci sono tante strade in cui si riduceva a fumare oppio e bere assenzio. I più ricchi si dedicavano anche alla prostituzione. Dal simbolismo nasce anche un altro movimento letterario ovvero i PARNASSIANESIMO → di cui fa parte GAUTIER e nasce in Francia. Prende il nome da "Parnasio" perché essi trovano rifugio nel classicismo. Inoltre secondo i parnassiani la poesia non deve avere un utile sociale ma deve imporre la bellezza e si ispirano a Bauderlaire. La differenza tra Bauderlaire e i parnassiani è che: B: ricerca la perfezione nella forma ma a differenza di questi non cerca rifugio nei modelli classici ma cerca rifugio nell'eccesso, l'alcool, evasione dalla normalità. P: classicismo. Baudelaire Nasce a Parigi da una famiglia borghese ma vive un'infanzia un po' malinconica perché gli muore il padre da piccolissimo. Questo giovane ragazzo non condivide l'idea della madre di sposarsi con un altro uomo che è addirittura un militare. Inizia i suoi studi lontano da casa di giurisprudenza ma poi li abbandona. Il padrigno gli fa compiere un viaggio in India, ma torna presto a Parigi. Giunge alla maggiore età, mette le mani sul patrimonio familiare e lo sperpera in una vita dissennata dando anche scandalo con un'attrice mulatta. La madre lo fa giudicare non capace di gestire i suoi averi e quindi se li riprende. A Parigi conosce Gautier che gli mostra il mondo del PARNASSIANESIMO e viene infatti influenzato. Baudelaire viene perseguitato dai creditori per poter fare questa vita sfrenata e quindi tenta anche il suicidio. Nel 1857 pubblica "I fiori del male" in una prima edizione (1) che comprendeva 100 poesie organizzate in 5 sezioni: 1. Spleen e ideale 2. I fiori del male 3. La rivolta 4. Il vino 5. La morte Quest' opera suscitò un enorme scandalo tanto che venne sequestrata e obbligò Baudelaire a eliminare i testi osceni così da poter essere ripubblicati. Infatti si ebbero varie edizioni: II. nel 1861 in cui venivano escluse 6 poesie considerate oltraggio alla morale ma ne aggiunge altre arrivano a 126 III. edizione postuma alla sua morte con l'aggiunta di altre sue liriche che venne curata dai suoi amici. Prende il titolo di "fiori del male" perché il poeta ha come scopo quello di trarre fuori dal male la parte migliore (la bellezza) attraverso la degradazione (che corrisponde a una sorta di ascesi che però non è spirituale come quella in Dante). Quest' opera si articola come un viaggio spirituale in cui si cerca la bellezza nelle cose più negative come il sesso, alcool, droghe fino alla ribellione contro Dio e alla morte. Contrasto tra fiori= elementi positivi e male= elemento negativo. Il fiore = simbolo della rinascita che può essere visto solo dal poeta che è dotato di una sensibilità superiore che gli permette di entrare nella realtà (figura del poeta VEGGENTE). Il poeta quindi è un emarginato, un escluso perché riesce a vedere quello che la società borghese non riesce a vedere. La società borghese cerca la bellezza materiale (al contrario del poeta) e quindi non comprende il poeta. Si viaggia su due percorsi diversi: Borghese: utile, profittevole, materiale Poeta: estrae la bellezza dal male perché dotato di una cerca sensibilità. La raccolta "I fiori del male" inizia con "AL LETTORE"= una poesia con cui il poeta vuole provocare lettore., infatti l'autore si pone come scopo quello di liberare l'uomo da tutti i vizi che possiede. Tra i vizi ritroviamo la NOIA CHE E' PRESENTE IN TUTTI GLI UOMINI e che porterà alla morte di tutti e alla fine del mondo con un grande sbadiglio (niente catastrofe secondo Baudelaire). La NOIA/ DEPRESSIONE CUPA/ INFELICITA' = SPLEEN nasce nella società moderna perché l'uomo è attaccato alle cose materiali che ci svuotano l'anima. "SPLEEN" Baudelaire ci presenta lo spleen come un accumularsi di tensione che nel momento di rottura esplode come una pentola con il coperchio sopra che quando bolle scoppietta. Nella lirica "Spleen" oltre all'immagine della pentola troviamo anche altre immagini forti che rappresentano lo scoppiare di questo malessere interiore (es: "lanciando verso il cielo un grido orrendo"/ "Vinta la speranza piange e l'atroce angoscia pianta il suo nero vassello sulla nostra anima") e l'accumularsi della tensione (es: "il cielo basso e greve pesa come un coperchio sullo spirito che geme"). Sintatticamente questa forte tensione viene messa in evidenza con tante subordinate temporali. La proposizione principale sta alla fine per far capire come piano piano cresce dentro di noi l'insoddisfazione. Nell'ultima parte il periodo ipotetico viene sostituito da quello paratattico infatti è formato da coordinate per mettere in evidenza il momento di rottura. -Baudelaire utilizza immagini forti per smascherare i mali e i vizi della società borghese di cui si sente preso anche lui. ➤ TRATTA DALLA SECONDA EDIZIONE, SEZIONE SPLEEN ABBIAMO "ALBATRO" Il rapporto tra l'intellettuale e la società borghese è espresso attraverso la figura dell'albatro. Poeta è l'albatro che accompagna il marinaio (le persone) nel loro viaggio. Ci parla di "acqua salata" = difficoltà della vita ovvero i vizi e i mali in cui si incombe. L'albatro domina il cielo perciò re dell'azzurro. Quando, però, i marinai lo prendono l'albatro è costretto a camminare e quindi diventa goffo. ALBATRO GOFFO= POETA che quando si dedica alle cose degli uomini della società borghese abbassandosi rispetto a ciò a cui è abituato viene insultato e deriso (non ne viene riconosciuto il valore) Il poeta se vola alto (come l'albatro che è re del cielo) non può essere toccato dagli insulti della società borghese ma se viene (come l'albatro che è costretto a camminare) nella società borghese risulta goffo ed è escluso perché ha dei valori superiori che non vengono compresi.