La vita di Francesco Guicciardini
Immagina di nascere in una delle famiglie più potenti di Firenze nel 1483: questa è la fortuna di Francesco Guicciardini. Suo padre, fedele ai Medici, lo indirizza agli studi umanistici, ma Francesco ha altre ambizioni. Lascia le lettere classiche per la legge, diventando avvocato e sposando Maria Salvianti per interesse politico - una mossa che suo padre non approva ma che dimostra il suo pragmatismo.
La vera svolta arriva nel 1512 quando diventa ambasciatore presso il re di Spagna. È qui che inizia a scrivere i famosi Ricordi e i suoi primi discorsi politici. Il rientro dei Medici a Firenze lo riporta in patria, dove la sua carriera decolla rapidamente.
Papa Leone X lo nomina governatore di Modena e Reggio nel 1516, poi commissario generale dell'esercito pontificio nel 1521. Ma è con papa Clemente VII che raggiunge l'apice: diventa presidente della Romagna e poi luogotenente del papa. Tuttavia, il sacco di Roma del 1527 segna una svolta drammatica nella sua vita.
Curiosità: Guicciardini si sentì così responsabile del sacco di Roma che abbandonò temporaneamente la politica attiva.
Dopo il 1530 si ritira definitivamente nella sua villa di Finocchietto, dove scrive le sue opere più importanti, tra cui la monumentale Storia d'Italia.