Le Figure Retoriche del Primo Canto - Parte 3
La profezia del Veltro rappresenta il culmine allegorico del canto. Questo misterioso "cane da caccia" che "verrà" simboleggia l'intervento divino che ristabilirà ordine e giustizia nel mondo. La sua origine sarà umile, "tra feltro e feltro", probabilmente riferimento all'ordine francescano e alla sua povertà.
Dante usa perifrasi eleganti per descrivere concetti religiosi: "per luogo etterno" indica l'Inferno, "la seconda morte" rappresenta la dannazione eterna, mentre "quello 'mperador" si riferisce a Dio. Queste espressioni indirette creano un tono solenne e rispettoso.
Gli enjambement spezzano i versi creando suspense poetica: "Veltro verrà" e "contenti nel foco" sono esempi di come Dante giochi con il ritmo per coinvolgere emotivamente il lettore. La tecnica dell'iperbato ("Di quella umile Italia fia salute") altera l'ordine normale delle parole per dare maggiore enfasi al concetto.
Il canto si chiude con la metafora della "città" per indicare il Paradiso, dove Dio "in tutte parti impera e quivi regge" - è imperatore dell'universo ma re del Paradiso.
Curiosità: Il numero tre ricorre costantemente (tre fiere, tre regni ultraterreni) perché simboleggia la perfezione divina nella cultura medievale!