Il Decadentismo italiano, di cui Gabriele D'Annunzio è un esponente significativo, era il risultato di scelte precise e dell'assimilazione delle tendenze del decadentismo europeo. D'Annunzio ha incorporato l'estetismo e ha considerato l'arte come il valore supremo, subordinando tutti gli altri valori ad essa. Questo ha portato a un vero e proprio culto religioso dell'arte e della bellezza, trasformando la vita stessa in un'opera d'arte.
Gabriele D'Annunzio: Vita e Opere
Il giovane D'Annunzio proveniva dal ceto medio della provincia abruzzese ma desiderava vivere la vita di lusso aristocratico. Ha cercato il successo e la fama, e attraverso la produzione di libri di successo ha cercato di manifestare un'immagine nuova di intellettuale. Tuttavia, ha presto realizzato la fragilità di questa figura e l'intima debolezza dell'estetismo in un mondo lacerato da conflitti.
Il Piacere di D'Annunzio e il Declino dell'Estetismo
Il romanzo "Il Piacere", scritto nel 1888, rappresenta la testimonianza più esplicita della crisi dell'estetismo di D'Annunzio. Al centro del romanzo si trova il personaggio di Andrea Sperelli, un'esteta che rappresenta la crisi e l'insoddisfazione di D'Annunzio stesso. Andrea è diviso tra due figure femminili, simboleggianti rispettivamente l'erotismo e la purezza. L'Esteta libertino, infine, si tradisce e rimane solo con il suo vuoto e la sua sconfitta.
Il Superuomo: Una Nuova Figura Mitica
D'Annunzio ha poi creato il personaggio del superuomo, ispirandosi al neoclassicismo, per sottolineare la differenza tra lui e i borghesi. Questo superuomo aggressivo, energico e dinamico ha una personalità aristocratica ed è mosso da un indomabile desiderio di affermazione e insofferenza ad ogni norma.
Il Trionfo della Morte: Una Fase di Transizione
Il romanzo "Il Trionfo della Morte" (1894) rappresenta una fase di transizione nella ricerca di una nuova figura mitica. L'eroe del romanzo, Giorgio Aurispa, è ancora un esteta afflitto da una malattia che lo svuota dell'energia vitale, e va alla ricerca di un nuovo senso della vita.
Gabriele D'Annunzio è stato uno dei massimi esponenti del Decadentismo italiano, caratterizzato dall'assimilazione delle tendenze del decadentismo europeo e dalla creazione di nuove figure mitiche come il superuomo. La sua opera letteraria ha rappresentato la crisi dell'estetismo e ha segnato una partenza verso nuove soluzioni e ricerche esistenziali.