Naturalismo e Verismo
Il Naturalismo francese e il Verismo italiano rappresentano evoluzioni del Realismo letterario nella seconda metà dell'Ottocento. Entrambi i movimenti adottano tecniche descrittive oggettive e un narratore esterno, prestando attenzione ai dettagli della vita quotidiana. Gustave Flaubert, precursore del Naturalismo, introdusse l'innovativa focalizzazione interna e l'impersonalità narrativa.
Il Naturalismo si oppone alla grande borghesia francese e cerca di rivelare la vera natura umana, determinata da fattori ambientali e sociali. Deriva direttamente dal Positivismo, applicando i principi scientifici alla letteratura. I temi ricorrenti includono miseria, violenza, malattia e alienazione, spesso legati agli squilibri sociali causati dall'industrializzazione.
Il Verismo italiano, pur ispirandosi al Naturalismo francese, sviluppa caratteristiche proprie legate alla realtà del nostro paese. La sua rappresentazione oggettiva della realtà pone al centro le classi popolari, come contadini e pescatori, mettendo in evidenza le loro difficoltà quotidiane. I personaggi veristi sono condizionati da forze esterne come l'ambiente e la società, senza possibilità di cambiamento.
💡 Una delle differenze fondamentali tra Verismo e Naturalismo è l'ambientazione: mentre il Naturalismo si concentra spesso sulla città e sugli effetti dell'industrializzazione, il Verismo italiano privilegia contesti rurali e tradizioni locali.
Lo stile verista è semplice e vicino al linguaggio parlato, con frequenti dialettismi per rendere più autentica la narrazione. L'autore si limita a osservare e raccontare senza esprimere giudizi, seguendo un'impostazione quasi documentaristica. Le opere veriste esplorano tematiche come la miseria, le ingiustizie sociali e i conflitti tra individuo e società, spesso ambientate in contesti rurali o periferici.