L'evoluzione dell'idea di letteratura
Nel Medioevo la bellezza non era un valore autonomo - contava solo l'insegnamento morale o religioso. Esisteva una gerarchia di stili: "sublime" per argomenti elevati, "mediano" per quelli intermedi, "umile" per i più bassi. Non si dovevano mescolare i livelli.
Dante ruppe questi schemi nella Commedia, mescolando stili diversi per dare massima efficacia al suo messaggio universale. La sua opera doveva essere letta per le verità che conteneva, non per la bellezza estetica. Il realismo dantesco non distingueva tra letteratura e vita reale.
Nel Trecento, Petrarca e Boccaccio svilupparono l'autonomia della letteratura. Boccaccio scrisse per divertire, giustificando i contenuti piccanti come finzione. Petrarca concepì la poesia come ricerca di bellezza fine a se stessa, la più nobile delle attività intellettuali.
💡 Rivoluzione: Con Petrarca e Boccaccio la letteratura inizia a essere apprezzata per la sua qualità artistica, non solo per l'insegnamento morale.