L'arrivo di Antonio Ferrier: salvatore o manipolatore?
Quando si sparge la voce dell'arrivo di Antonio Ferrier, l'atmosfera cambia completamente. La folla lo acclama come un eroe perché crede sia venuto ad arrestare il vicario. Renzo, ricordandosi di aver sentito questo nome dall'Azzeccagarbugli, pensa sia una brava persona e lo aiuta ad arrivare alla casa.
Ferrier entra nella casa con molta attenzione alla sua toga - Manzoni fa un paragone ironico con una serpe che si infila in un buco. Tranquillizza il vicario e insieme salgono sulla carrozza per scappare, mentre il povero funzionario si nasconde il più possibile.
Quando la carrozza raggiunge i soldati spagnoli, Ferrier saluta l'ufficiale in modo ironico, prendendolo in giro per il suo scarso lavoro. Si dirigono al Castello Sforzesco, ma ora è Ferrier ad essere preoccupato per le reazioni dei suoi superiori.
💡 Analisi critica: Manzoni ci presenta Ferrier come un eroismo grottesco - salva il vicario da una situazione che lui stesso ha creato con le sue decisioni politiche. È il perfetto esempio del politico ambiguo, maestro della simulazione.