Il terrore di Don Abbondio
La paura di Don Abbondio è immediata e comprensibile. Cerca disperatamente una via di fuga, si domanda cosa possa aver fatto di male, ma non trova scampo. Manzoni ce lo descrive perfettamente: è come un "vaso di terracotta tra vasi di ferro" - fragile e indifeso.
Il povero curato non ha scelto la vita religiosa per vocazione, ma per stare al sicuro dai pericoli del mondo. Ironia della sorte, i pericoli lo hanno raggiunto lo stesso! Quando i bravi gli si avvicinano, gli comunicano il loro messaggio con estrema chiarezza: "questo matrimonio non s'ha da fare, né domani né mai!"
A questo punto Manzoni apre una digressione (una pausa nella narrazione) per spiegarci chi sono i bravi e cosa sono le gride - quelle leggi che dal 1500 cercavano inutilmente di eliminare questi delinquenti. È un modo per farci capire quanto fosse comune e grave il problema.
Paradossalmente, quando i bravi se ne vanno, Don Abbondio li richiama - ora vorrebbe negoziare, ma è troppo tardi. I suoi pensieri iniziano a correre freneticamente mentre torna a casa.
💡 Nota bene: Le gride erano leggi molto severe ma completamente inefficaci - un esempio perfetto di come funzionava (male) la giustizia nel 1600.