Dal saluto negato alle rime della lode
La svolta arriva quando Beatrice nega il saluto a Dante, dopo aver scoperto del suo finto amore per un'altra donna (la "donna schermo"). Questo momento segna una crisi profonda: inizialmente il poeta aveva posto nel saluto il fine del suo amore, seguendo i canoni dell'amore cortese tradizionale.
Nel capitolo 18, un dialogo con alcune donne gentili porta Dante a una fondamentale presa di coscienza. Ora la sua beatitudine non dipende più dal saluto, ma dalle parole di lode - qualcosa che nessuno può sottrargli.
Nasce così la prima canzone delle rime della lode: "Donne c'avete intelletto d'amore". Qui Dante distingue tra "donna" e "femmina": solo la prima possiede gentilezza e cortesia, cioè un animo elevato.
Il culmine di questa fase è "Tanto gentile e tanto onesta pare", dove Beatrice diventa figura quasi cristologica. Lo stile è dolce e contemplativo, ma Dante non descrive caratteristiche fisiche: tutto è spiritualizzato.
💡 Nota bene: Le rime della lode rappresentano una rivoluzione poetica rispetto alla tradizione cortese precedente.