Ungaretti e l'Ermetismo
Giuseppe Ungaretti (1888) nasce ad Alessandria d'Egitto, perde il padre a due anni. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si trasferisce a Milano diventando interventista - vede nella guerra un mezzo per affermare gli ideali patriottici e conquistare la propria identità nazionale italiana.
Si arruola volontario e combatte sull'altopiano del Carso. Questa esperienza segna profondamente la sua poesia: aggiunge sempre luogo e data di composizione, come se ogni verso nascesse da un momento preciso di vita vissuta.
La sua poetica attraversa tre fasi: la prima (sperimentalismo) è caratterizzata da innovazioni stilistiche rivoluzionarie: linguaggio essenziale, verso libero, riduzione estrema del verso, spazi bianchi carichi di significato, verticalizzazione (versi brevissimi disposti verticalmente).
Le metafore e analogie di Ungaretti sono cariche di significati profondi, diventano il mezzo per cogliere l'essenza delle cose. La poesia diventa pura ricerca dell'assoluto attraverso la parola essenziale. Pause e silenzi acquistano la stessa importanza delle parole.
Nella seconda fase Ungaretti recupera punteggiatura e metrica tradizionale, ma mantiene il linguaggio ricercato e simbolico. La terza fase segna il definitivo "ritorno all'ordine" pur conservando le conquiste stilistiche giovanili.
Stile: Ungaretti riduce la poesia all'osso, ogni parola diventa preziosa e insostituibile.