I primi Stuart: Giacomo I
Giacomo I (1603-1625), già re di Scozia come Giacomo VI, divenne il primo re Stuart d'Inghilterra dopo Elisabetta. Era un sovrano colto e protestante che ridusse il rischio di guerra civile, ma ignorò il parlamento basando il suo potere sul "Diritto Divino dei Re".
Il suo regno segnò l'unione di Scozia, Galles e Inghilterra sotto il nome di "Gran Bretagna", anche se con due parlamenti separati. Introdusse la bandiera Union Jack e una moneta comune. A Londra, prese sotto protezione reale la compagnia teatrale di Shakespeare, che divenne i "King's Men".
Nel 1604 Giacomo firmò un trattato di pace con la Spagna e cercò un accordo tra Puritani e Anglicani. Commissionò una nuova traduzione della Bibbia, pubblicata nel 1611, considerata un capolavoro della letteratura inglese. Nel 1605, Guy Fawkes e un gruppo di cattolici organizzarono la "Congiura delle Polveri", un fallito attentato per far esplodere il parlamento che ancora oggi viene commemorato il 5 novembre con la "Bonfire Night".
Curiosità: Dopo la Congiura delle Polveri, il dissenso iniziò a essere trattato come tradimento, spingendo molti, tra cui i Padri Pellegrini, a partire per il Nuovo Mondo sulla Mayflower, fondando Plymouth nel Massachusetts.
Carlo I e l'inizio dei conflitti
Carlo I (1625-1649), figlio di Giacomo, era un appassionato d'arte che sposò la figlia cattolica del re di Francia, Henrietta Maria. Governò per undici anni senza parlamento, credendo fermamente nel diritto divino.
Nel 1628 fu costretto ad accettare la "Petizione dei Diritti", che limitava i poteri del re: non poteva imprigionare senza processo né imporre tasse senza il permesso dei Comuni. Questo documento divenne fondamentale per tutte le successive dichiarazioni di diritti civili, sebbene Carlo non lo rispettò.
Nel 1640, necessitando denaro per combattere una ribellione in Scozia, convocò prima il "Parlamento Breve" e poi il "Parlamento Lungo". Quest'ultimo tentò di controllare il re, rendendo inevitabile la guerra civile. Nel 1642 Carlo radunò un esercito di Realisti e dichiarò guerra ai Parlamentari.