Dall'oralità all'enciclopedia tribale
Nel XVIII secolo, gli studiosi fecero una scoperta rivoluzionaria. Robert Wood viaggiò nelle isole greche per studiare i cantori locali, discendenti degli antichi aedi, scoprendo come funzionava la tradizione orale. Più tardi, Friedrich August Wolf propose che i poemi avessero due nuclei originari composti in epoche diverse.
Il vero colpo di scena arrivò nel XX secolo con Milman Parry, che andò in Jugoslavia per studiare i cantori che ancora componevano senza saper scrivere. Fu come viaggiare nel tempo! Scoprì le tecniche della tradizione orale: formule ripetute, ritmi particolari, strutture che aiutavano la memoria.
Oggi la questione ha preso una direzione completamente nuova. Gli studiosi non cercano più di "trovare" Omero, ma guardano all'Iliade e all'Odissea come a una vera "enciclopedia tribale" - una fonte preziosa per capire usi, costumi, credenze e valori dei Greci antichi.
💡 In sintesi: Come dice Giovanni Tarditi: "Non c'è più Omero, rimangono l'Iliade e l'Odissea" - e questo basta per renderli immortali.