L'etica in azione: virtù, emozioni e cittadinanza cosmica
L'etica del dovere stoica è incredibilmente pratica! Il dovere non è un'imposizione esterna, ma conformità all'ordine razionale. Esistono doveri "retti" (perfetti, solo del sapiente) e doveri "intermedi" (per tutti noi comuni mortali). Quando le circostanze rendono impossibile vivere secondo dovere, anche il suicidio diventa accettabile.
La virtù è unica anche se prende nomi diversi (saggezza, temperanza, fortezza, giustizia). O la possiedi completamente o non la possiedi affatto - non esistono vie di mezzo! Chi non è saggio è letteralmente pazzo, perché agisce contro ragione. Dura ma logica!
Le cose indifferenti sono geniali: salute, ricchezza, bellezza non sono né beni né mali. Tra gli indifferenti, però, alcuni "valgono la pena" di essere scelti. Il valore? "Ogni contributo a una vita conforme a ragione".
L'apatia (assenza di emozioni) è l'obiettivo del sapiente. Le emozioni sono malattie dell'anima: desiderio, letizia, timore e afflizione vengono sostituite da volontà, gioia, precauzione. All'afflizione non corrisponde nulla - il sapiente non si duole mai!
La giustizia è azione della ragione divina nelle comunità. Il sapiente si considera "cosmopolita" - cittadino del mondo intero, non di una singola città.
💡 Ricorda: Il sapiente stoico è "apatico" non perché non gliene importa, ma perché ha superato le emozioni irrazionali sostituendole con atteggiamenti equilibrati!