La scoperta della volontà di vivere
La causalità per Schopenhauer funziona in quattro modi diversi: il principio del divenire causa−effetto, del conoscere premesse−conseguenze, dell'essere spazio−tempo, e dell'agire azioni−motivi. Spazio e tempo sono come vetri sfaccettati che deformano la nostra visione della realtà.
Ma come facciamo a rompere questo velo di Maya? Schopenhauer trova la risposta nel nostro corpo. Siccome abbiamo un corpo, possiamo "viverci dal di dentro" - proviamo emozioni, godiamo e soffriamo. Questa esperienza interiore ci permette di scoprire cosa si nasconde dietro il fenomeno.
La cosa in sé, il noumeno, è la volontà di vivere - l'essenza segreta non solo dell'uomo ma di tutto l'universo. Questa volontà è eterna, unica, indistruttibile, senza spazio né tempo, e soprattutto è una forza cieca senza meta.
La volontà di vivere è inconscia - un impulso che spinge tutti gli esseri (uomini, animali, piante) a continuare a vivere solo per il fatto di vivere. Per Schopenhauer questo è il motivo per cui la vita è essenzialmente pessimistica: viviamo senza un vero scopo, solo perché la volontà ci costringe a farlo.
💡 Collegamento: Freud riprenderà questi concetti nelle sue pulsioni di eros (vita), thanatos (morte) e nella pulsione sessuale.