Le tre facoltà dell'uomo e il peccato
A livello antropologico, l'essere umano è composto di tre facoltà fondamentali: la memoria, l'intelligenza e la volontà. Queste tre facoltà formano un'unica realtà che è immagine imperfetta della trinità divina.
Il fatto che siamo fatti a immagine di Dio ci dà la possibilità di cercarlo e amarlo, ma non garantisce che questa possibilità si realizzi sempre. Ed è qui che nasce il peccato: l'allontanamento dall'essere supremo.
Agostino distingue tra "uomo vecchio" (esteriore, carnale, che nasce e muore) e "uomo nuovo" (interiore, spirituale, che rinasce spiritualmente). Anche l'uomo nuovo ha le sue età, ma non sono date dal tempo che passa, bensì dal progressivo avvicinarsi a Dio.
Ogni individuo deve compiere una scelta fondamentale tra due alternative: vivere secondo la carne (indebolendo il rapporto con l'essere) o vivere secondo lo spirito (risanando il proprio rapporto con Dio). In realtà, solo la seconda è una vera scelta.
Il peccato è "superbia della volontà": distogliersi dall'essere per rivolgersi a ciò che è inferiore. Non ha una causa efficiente, ma solo deficiente - è rinuncia, non realizzazione.
Attenzione: La distinzione tra "uomo vecchio" e "uomo nuovo" è fondamentale per capire l'antropologia agostiniana!