Gli Attributi dell'Essere e le Tre Vie della Conoscenza
L'essere vero di Parmenide ha caratteristiche precise che sfidano la nostra esperienza quotidiana. È ingenerato e imperituro (eterno), perché nascere o morire implicherebbe il passaggio attraverso il non essere. È immobile e immutabile per lo stesso motivo: ogni cambiamento comporterebbe il non essere.
L'essere è anche unico e omogeneo - se fosse molteplice, ci sarebbero intervalli di non essere tra le parti. Infine, è finito perché la finitudine equivale alla completezza, mentre l'infinito implicherebbe il non essere.
Ma cosa intende veramente Parmenide per "essere"? Può significare una realtà metafisica/teologica, una realtà fisica/corporea (rappresentata dalla sfera) o una costruzione logico-grammaticale. Questa ambiguità ha alimentato dibattiti filosofici per secoli.
Davanti all'uomo si aprono tre vie di conoscenza: la via della verità (aleteia), basata sulla ragione e sull'essere immutabile; l'opinione ingannevole, basata sul non essere; e l'opinione plausibile, che offre spiegazioni accettabili del mondo che percepiamo. Quest'ultima esiste perché il nostro mondo quotidiano implica necessariamente il non essere (nasciamo, cambiamo, moriamo).
💡 Punto chiave: La visione dualistica di Parmenide oppone luce (essere) e notte (non essere) - una metafora potente per comprendere la sua cosmogonia!