Il logos e il pensiero critico
L'atteggiamento critico rappresenta la principale innovazione del pensiero greco. Prima di loro, le civiltà antiche spiegavano il mondo attraverso miti, mentre i greci iniziarono a cercare spiegazioni razionali. La scuola filosofica di Mileto, fondata da Talete, divenne la prima comunità intellettuale in cui gli allievi potevano criticare i maestri e il dissenso era considerato un segno di forza intellettuale.
Il logos (ragione, discorso, parola) è il termine che descrive questo nuovo pensiero critico nato in Grecia. La filosofia nasce nella dimensione pubblica delle agorà greche, dove il dibattito era aperto e tutti potevano esprimere liberamente le proprie idee. Questo processo di desacralizzazione e laicizzazione del sapere ha permesso ai greci di non accettare passivamente leggi considerate divine, ma di impegnarsi attivamente nella ricerca della verità.
I fenomeni naturali non venivano più spiegati come azioni di divinità, ma come parti di un cosmo sottomesso a un'unica legge universale. Questo nuovo modo di vedere l'universo rifletteva anche la nuova concezione della società greca, non più dominata da un sovrano assoluto.
Rifletti su questo: La parola "filosofia" deriva da "filo" (amore) e "sofia" (sapienza), quindi significa letteralmente "amore per la sapienza". Il filosofo è colui che riconosce di non sapere e continua sempre a cercare.
Ai suoi inizi, la filosofia si sviluppò in diverse correnti di pensiero: il monismo (ricerca di un unico principio), il pluralismo (ricerca di più principi), l'ilozoismo (concezione di una forza vivente nella materia) e il panteismo (Dio presente in tutte le cose).