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La Scuola Resa Facile
Eraclito e le sue dottrine
Martina Finaldi
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Appunto
Eraclito: svegli e dormienti, la dottrina del divenire, dei contrari, dell'universo e della conoscenza
Eraclito Di Eraclito, nato ad Efeso tra il VI e V secolo a. C., sappiamo davvero Scrisse un'opera intitolata “Sulla natura" nella quale c'erano aforismi spiegavano, con la loro enigmicità, l'appellativo "oscuro" con il quale filosofo veniva soprannominato. svegli e dormienti Eraclito contrappone, nel suo pensiero filosofico, la filosofia e la mentalità comune, e per questo divide gli uomini in due gruppi: svegli e dormienti. Per lui la maggioranza degli uomini faceva parte della categoria dei dormienti, questo perché sembravano essere immersi in un'illusione, al contrario, coloro che si contrapponevano (e quindi erano in minoranza) erano gli svegli, i filosofi che sapevano cogliere il segreto delle cose usando il logos (la ragione). Il suo pensiero può essere interpretato in due modi: Eraclito è visto come il creatore dell'aristocrazia; Il suo pensiero è visto in chiave totalmente filosofica e quindi si tiene in considerazione la contrapposizione tra la conoscenza autentica e quella illusoria. Inoltre, egli ritiene filosofo vero colui che: È in grado di riflettere in solitudine, abbandonando la conoscenza illusoria intraprendendo una ricerca senza fine; Ha una profonda visione del mondo; ● ● poco. che il ● senso Riesce ad individuare una propria condotta di vita indipendente dai gusti degli uomini volgari. la dottrina del divenire Eraclito è conosciuto anche come filosofo del divenire per il suo famoso modo di descrivere il mondo. Infatti lo vede come un flusso perenne nel quale tutto...
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scorre, proprio come il corso di un fiume nel quale scorre sempre un flusso d'acqua diverso (per questo panta rei). Dunque, il divenire è considerato come forma dell'essere perché tutto ciò che esiste è soggetto al passare del tempo e quindi si trasforma. Probabilmente, secondo alcuni studiosi, questa dottrina sarebbe soltanto dei discepoli di Eraclito. Per Eraclito, l'archè (il principio di tutte le cose) è il fuoco poiché tutto ciò che esiste proviene da esso e ritorna ad esso attraverso la “via all'in giù" (condensazione) e la “via all'in su” (rarefazione). la dottrina dei contrari L'unità dei contrari, è la dottrina più interessante che abbiamo di Eraclito. Egli discute del fatto che, secondo il proprio pensiero, un opposto non può esistere senza il proprio corrispondente e quindi in quanto opposti, lottano tra di loro ma al contempo non possono stare l’uno senza l'altro. Eraclito è il primo ad usare il termine logos, che significa ragione, e lo fa per indicare l'interdipendenza degli opposti. Inoltre, secondo lui, l’armonia del mondo è data proprio dal conflitto tra gli opposti. la dottrina dell'universo Il panteismo, componente della dottrina Eraclidea sull'Universo, sostiene che il divino (Dio) si trovi in tutte le cose e per questo porta identifica il divino con l'Universo, diventando il fuoco generatore. Tutto ciò porta a una visione ciclica del mondo, secondo la quale l'Universo alterna produzione e distruzione (quindi, secondo Eraclito, il mondo tornerà al caos originale e da lì ricomincerà tutto). la dottrina della conoscenza Eraclito critica i dormienti poiché sono esclusi dalla comprensione della legge del tutto (il logos) e solo gli svegli possono arrivarci, perché in grado di uscire dal dormiveglia. Egli crede nell'affidabilità delle informazioni forniteci dai sensi, nonostante queste possano sembrare un passo indietro.
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Eraclito: svegli e dormienti, la dottrina del divenire, dei contrari, dell'universo e della conoscenza
Eraclito Di Eraclito, nato ad Efeso tra il VI e V secolo a. C., sappiamo davvero Scrisse un'opera intitolata “Sulla natura" nella quale c'erano aforismi spiegavano, con la loro enigmicità, l'appellativo "oscuro" con il quale filosofo veniva soprannominato. svegli e dormienti Eraclito contrappone, nel suo pensiero filosofico, la filosofia e la mentalità comune, e per questo divide gli uomini in due gruppi: svegli e dormienti. Per lui la maggioranza degli uomini faceva parte della categoria dei dormienti, questo perché sembravano essere immersi in un'illusione, al contrario, coloro che si contrapponevano (e quindi erano in minoranza) erano gli svegli, i filosofi che sapevano cogliere il segreto delle cose usando il logos (la ragione). Il suo pensiero può essere interpretato in due modi: Eraclito è visto come il creatore dell'aristocrazia; Il suo pensiero è visto in chiave totalmente filosofica e quindi si tiene in considerazione la contrapposizione tra la conoscenza autentica e quella illusoria. Inoltre, egli ritiene filosofo vero colui che: È in grado di riflettere in solitudine, abbandonando la conoscenza illusoria intraprendendo una ricerca senza fine; Ha una profonda visione del mondo; ● ● poco. che il ● senso Riesce ad individuare una propria condotta di vita indipendente dai gusti degli uomini volgari. la dottrina del divenire Eraclito è conosciuto anche come filosofo del divenire per il suo famoso modo di descrivere il mondo. Infatti lo vede come un flusso perenne nel quale tutto...
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scorre, proprio come il corso di un fiume nel quale scorre sempre un flusso d'acqua diverso (per questo panta rei). Dunque, il divenire è considerato come forma dell'essere perché tutto ciò che esiste è soggetto al passare del tempo e quindi si trasforma. Probabilmente, secondo alcuni studiosi, questa dottrina sarebbe soltanto dei discepoli di Eraclito. Per Eraclito, l'archè (il principio di tutte le cose) è il fuoco poiché tutto ciò che esiste proviene da esso e ritorna ad esso attraverso la “via all'in giù" (condensazione) e la “via all'in su” (rarefazione). la dottrina dei contrari L'unità dei contrari, è la dottrina più interessante che abbiamo di Eraclito. Egli discute del fatto che, secondo il proprio pensiero, un opposto non può esistere senza il proprio corrispondente e quindi in quanto opposti, lottano tra di loro ma al contempo non possono stare l’uno senza l'altro. Eraclito è il primo ad usare il termine logos, che significa ragione, e lo fa per indicare l'interdipendenza degli opposti. Inoltre, secondo lui, l’armonia del mondo è data proprio dal conflitto tra gli opposti. la dottrina dell'universo Il panteismo, componente della dottrina Eraclidea sull'Universo, sostiene che il divino (Dio) si trovi in tutte le cose e per questo porta identifica il divino con l'Universo, diventando il fuoco generatore. Tutto ciò porta a una visione ciclica del mondo, secondo la quale l'Universo alterna produzione e distruzione (quindi, secondo Eraclito, il mondo tornerà al caos originale e da lì ricomincerà tutto). la dottrina della conoscenza Eraclito critica i dormienti poiché sono esclusi dalla comprensione della legge del tutto (il logos) e solo gli svegli possono arrivarci, perché in grado di uscire dal dormiveglia. Egli crede nell'affidabilità delle informazioni forniteci dai sensi, nonostante queste possano sembrare un passo indietro.