L'intellettuale laico e i nuovi centri culturali
Finalmente la cultura esce dalle mura dei conventi! La Chiesa perde il monopolio dell'organizzazione culturale, che passa nelle mani della borghesia cittadina. Questa nuova classe sociale apprezza l'arte, la bella scrittura e le conoscenze storiche come mai era successo prima.
Nasce la figura dell'umanista come "professionista della penna" - intellettuali di varia estrazione sociale che lavorano al servizio dei signori. Le città come Firenze, Roma, Napoli e Urbino diventano veri centri intellettuali pulsanti di vita culturale.
Le accademie (letterarie, filosofiche e scientifiche) e le scuole private di arti liberali sostituiscono le università medievali. Questi nuovi luoghi rappresentano centri di alta cultura più aperti e dinamici. La scelta del latino classico come lingua del sapere crea una rete internazionale di intellettuali, mentre l'invenzione della stampa permette una diffusione delle idee senza precedenti.
Curiosità: L'uso del latino non era snobismo, ma serviva a creare una "parlata" internazionale tra le persone istruite!