La Critica del Giudizio e il Sublime
La Critica del giudizio nasce per risolvere il dualismo tra mondo fenomenico e noumenico attraverso lo studio del sentimento. Kant introduce i giudizi riflettenti che interpretano la natura secondo le nostre esigenze di finalità e armonia, dividendosi in giudizi estetici (bellezza) e teleologici (fini della natura).
Il concetto di sublime rende Kant precursore del romanticismo. Ispirato dal filosofo Burke, Kant associa al sublime sproporzione, cupezza e dismisura. Il sublime matematico nasce davanti a qualcosa di molto grande (montagne, galassie) e ci dà una duplice sensazione: piccolezza ma anche fascino per l'infinito.
Il sublime dinamico emerge di fronte a poderose forze naturali (terremoti, tempeste). Anche qui proviamo una duplice sensazione: piccolezza materiale ma grandezza spirituale, perché realizziamo di essere superiori alla natura.
La dialettica del sublime trasforma un'esperienza inizialmente negativa (paura, senso di piccolezza) in qualcosa di positivo: la consapevolezza della nostra superiorità spirituale sulla natura.
Insight romantico: Il sublime ci fa sentire prima piccoli, poi grandi - è l'esperienza che ci rivela la nostra natura superiore!