Il rapporto rivoluzionario tra morale e religione
I postulati non sono conoscenze dimostrabili, ma esigenze razionali. Agiamo "come se" la volontà fosse libera, l'anima immortale e Dio esistesse. Se diventassero verità dimostrate, distruggerebbero la morale stessa!
Se i postulati fossero verità certe, violerebbero le conclusioni della Critica della Ragion Pura e minerebbero la libertà e autonomia morale. Con "Dio e l'eternità continuamente dinanzi agli occhi", l'uomo diventerebbe parte di un meccanismo - la morale scivolerebbe verso l'eteronomia.
Kant rovescia completamente il rapporto tradizionale: non sono le verità religiose a fondare la morale, ma è la morale a fondare le verità religiose sotto forma di postulati. Dio non sta all'inizio della vita morale, ma alla fine come possibile completamento.
💡 La grande rivoluzione: La religione non comanda la morale - è la morale che giustifica la religione!
L'uomo kantiano agisce seguendo solo il dovere per il dovere, con la ragionevole speranza dell'immortalità dell'anima e dell'esistenza di Dio. È un'etica della responsabilità personale e della dignità umana.