Il sublime e la grandezza spirituale dell'uomo
Dopo il bello, Kant analizza il sublime, un'esperienza estetica completamente diversa che ha a che fare con la dismisura. Questa parte è fondamentale per comprendere come l'uomo scopre la propria grandezza spirituale.
Il sublime matematico nasce davanti a qualcosa di smisuratamente grande, come il cielo stellato. Inizialmente proviamo dispiacere perché la nostra immaginazione non riesce a cogliere quella vastità, ma poi la ragione si eleva all'idea dell'infinito trasformando il dispiacere in piacere.
Il sublime dinamico invece emerge di fronte a forze naturali potenti come vulcani o tsunami. Anche qui, dalla consapevolezza della nostra piccolezza fisica passiamo al riconoscimento della nostra grandezza spirituale come portatori delle idee della ragione.
La differenza fondamentale è questa: mentre il bello nasce dall'equilibrio tra immaginazione e intelletto procurando serenità, il sublime si nutre del contrasto tra immaginazione e ragione provocando fremito. Il sublime per eccellenza? La legge morale stessa!
💡 Collegamento importante: il sublime ci riconnette alla dimensione morale - ecco come Kant unisce estetica ed etica nella sua filosofia!