Verso il punto di vista trascendentale
Nel 1770 Kant presentò la dissertazione "De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis", che segnò una svolta decisiva nel suo pensiero. In quest'opera, stabilì la fondamentale distinzione tra conoscenza sensibile e conoscenza intellettuale.
La conoscenza sensibile, secondo Kant, è legata alla ricettività del soggetto e ha per oggetto il fenomeno, cioè la cosa come appare in relazione al soggetto. La conoscenza intellettuale, invece, è una facoltà attiva che riguarda il noumeno, ossia la cosa nella sua natura intelligibile.
Nella conoscenza sensibile, Kant distingue la materia (la sensazione causata dall'oggetto) dalla forma (la legge che ordina la materia sensibile). Introdusse inoltre i concetti di tempo e spazio come intuizioni pure che precedono ogni conoscenza sensibile e sono indipendenti da essa.
Il periodo critico di Kant iniziò con la pubblicazione della Critica della ragion pura nel 1781, frutto di dodici anni di meditazione. Quest'opera fu seguita da altre fondamentali come i "Prolegomeni" (1783), la "Fondazione della metafisica dei costumi" (1785) e la "Critica della ragion pratica" (1788).
L'originalità del pensiero kantiano consiste nell'aver elaborato un metodo filosofico che si distanzia tanto dal razionalismo dogmatico quanto dall'empirismo scettico. Kant si propose di determinare le condizioni che rendono possibile la conoscenza scientifica, stabilendo al contempo i limiti invalicabili della ragione umana.
📚 L'anno 1769 fu decisivo per Kant: lui stesso affermò che "l'anno del 69 gli ha portato una gran luce", segnando l'inizio della sua riflessione critica sullo spazio e sul tempo.
Nel periodo critico, Kant sviluppò pienamente il suo punto di vista trascendentale, che sarà il fondamento della sua filosofia matura e della sua duratura influenza sul pensiero occidentale.