Il Giudizio Estetico e Teleologico
La Critica del Giudizio unifica i due mondi precedenti (conoscenza e morale) attraverso la facoltà del giudizio riflettente. Quando non abbiamo un concetto universale pronto, cerchiamo un ordine nella natura guidati dall'idea di finalità.
Il giudizio estetico riguarda il bello, che non è una proprietà delle cose ma nasce dal rapporto armonioso tra immaginazione e intelletto. Il bello è ciò che piace universalmente senza concetto, fine a se stesso, e si impone come necessario a tutti gli uomini.
Il sublime si divide in matematico (davanti all'immensamente grande) e dinamico (davanti all'immensamente potente). A differenza del bello, il sublime può produrre inizialmente dispiacere, ma poi ci fa sentire superiori perché possediamo idee della ragione che superano ogni limite sensibile.
Il giudizio teleologico ci porta a vedere la natura come se fosse organizzata secondo fini, specialmente come se fosse finalizzata alla realizzazione della moralità umana. Non è conoscenza scientifica, ma un modo utile di pensare la natura.
🌟 Intuizione geniale: Per Kant l'arte bella è "finalità senza fine" - sembra avere uno scopo ma non ne ha uno specifico!
Il fine ultimo dell'uomo è il progresso morale dell'umanità nella storia, cioè l'affermazione graduale del dominio della ragione nella società umana.