Il Contratto e lo Stato Assoluto
Attraverso il contratto sociale, gli individui rinunciano al diritto naturale cedendolo completamente allo Stato. Diventano così sudditi sottomessi a un sovrano che rappresenta un potere a cui non appartengono.
Lo Stato hobbesiano è assoluto: concentra su di sé tutti i diritti naturali e può fare qualsiasi cosa, purché garantisca la sopravvivenza dei sudditi. È come il Leviatano, mostro biblico insieme benevolo (protegge la vita) e malevolo (usa la forza).
Con Hobbes nasce il contrattualismo: la legittimità dello Stato non deriva più da Dio come nel Medioevo, ma dal patto tra individui. Quando lo Stato emana leggi, il diritto naturale viene sostituito dal diritto positivo, che stabilisce cosa è giusto e sbagliato. Il contratto è irreversibile: ribellarsi allo Stato significa ribellarsi a se stessi.
Fondamentale: Hobbes inaugura una rivoluzione politica - lo Stato trova la sua legittimità nel consenso umano, non nell'investitura divina.
John Locke: Vita e Obiettivi
Locke nasce nel 1632 e vive le stesse guerre civili di Hobbes, ma trae conclusioni opposte. Studia medicina e scienze naturali a Oxford, sviluppando un approccio più empirico alla conoscenza.
Si schiera per la monarchia costituzionale contro l'assolutismo, finendo in esilio. Torna in Inghilterra dopo la Gloriosa Rivoluzione del 1689 e pubblica le sue opere principali: "Saggio sull'intelletto umano", "Lettera sulla tolleranza" e "Trattato sul governo".
Locke ritiene che la ragione possa risolvere questioni etiche, religiose e politiche, ma prima bisogna indagare limiti e possibilità della conoscenza umana. Per questo parte dall'epistemologia (studio della conoscenza) per poi applicare i risultati alla politica e religione.
Collegamento importante: Locke capovolge l'approccio - invece di partire da principi astratti, studia prima come funziona la mente umana, poi applica queste scoperte alla società.