I tre momenti della dialettica
Hegel preferisce termini più tecnici di tesi-antitesi-sintesi. Ecco i nomi "ufficiali" dei tre momenti dialettici:
1. Intellettuale astratto (tesi): i concetti sono isolati, senza collegamenti. È l'atteggiamento tipico dell'intelletto che separa tutto.
2. Razionale negativo (antitesi): la ragione entra in scena e dimostra che ogni concetto, sviluppato fino in fondo, si capovolge nel suo opposto. È il momento propriamente dialettico, pieno di dinamicità.
3. Razionale speculativo (sintesi): i concetti formano una totalità mantenendo la loro individualità. È il momento positivo e concreto che nasce dalla doppia negazione.
Il punto rivoluzionario è la contraddizione. Mentre l'intelletto rispetta i principi di identità e non-contraddizione della logica classica, la ragione li supera. Per la ragione, ogni concetto è necessariamente legato al suo opposto.
Hegel non rifiuta l'intelletto ma lo considera insufficiente. È necessario per analizzare e distinguere, ma poi bisogna superarlo per cogliere i legami dialettici. Solo la ragione può comprendere la realtà nella sua totalità contraddittoria.
La contraddizione non è un errore ma la molla del progresso. Tutto si sviluppa attraverso contrasti che si risolvono in sintesi superiori.