Arte, religione e filosofia: il trionfo dello spirito
Il percorso dello spirito raggiunge il culmine quando prende piena consapevolezza di sé attraverso tre forme progressive: arte, religione e filosofia. Ogni epoca storica ha il suo "punto di forza" espressivo.
Nell'arte (tipica dell'età classica) l'assoluto viene colto attraverso l'intuizione sensibile nella forma naturale. L'arte evolve in tre fasi: simbolica, classica e romantica. Paradossalmente, più l'artista diventa consapevole dell'assoluto, più gli diventa difficile fare arte con materiali sensibili. Ecco perché Hegel parla di "morte dell'arte" nel Romanticismo.
Nella religione (dominante nel Medioevo) l'assoluto viene narrato attraverso storie e rappresentazioni. La religione culmina nel cristianesimo, che Hegel considera "religione assoluta" perché rivela la struttura trinitaria della realtà.
La filosofia (protagonista della modernità) rappresenta il momento supremo: qui il logos comprende direttamente se stesso senza bisogno di immagini o narrazioni. Religione e filosofia hanno lo stesso contenuto ma forme diverse di espressione.
Hegel critica duramente le concezioni contrattualiste e liberali dello Stato. Per lui lo Stato non nasce dal contratto tra individui ma li precede logicamente - senza Stato non ci sarebbero nemmeno i contratti. La sua visione è organicistica: come in un organismo vivente, lo Stato mantiene in vita tutte le sue parti.
Riflessione finale: La modernità ha il suo "punto di forza" nell'aver messo in primo piano la soggettività umana, ma deve saperla conciliare con l'oggettività delle istituzioni.