La giovinezza e la conversione di Agostino
Agostino d'Ippona nacque nel 354 a Tagaste, in Africa, e visse una gioventù piuttosto movimentata tra Tagaste e Cartagine. Durante l'adolescenza condusse una vita disordinata ma allo stesso tempo si appassionò agli studi classici, specialmente al latino e alla grammatica.
Il punto di svolta arrivò quando aveva 19 anni: la lettura dell'Ortensio di Cicerone lo fece innamorare della filosofia. Quest'opera lo trasformò completamente, facendogli abbandonare l'interesse per le questioni formali per dedicarsi ai grandi problemi del pensiero. A 374 anni aderì al manicheismo, una religione che credeva nell'eterno scontro tra il Bene e il Male.
Per anni insegnò retorica a Cartagine, ma i suoi dubbi sul manicheismo crescevano sempre di più. Il momento decisivo arrivò quando si trasferì a Milano, dove incontrò il vescovo Ambrogio. Le sue parole, insieme all'influenza della madre Monica e alla lettura dei testi neoplatonici di Plotino, lo portarono finalmente alla conversione al cristianesimo nel 386.
Curiosità: Agostino credeva che l'universo fosse "pieno di Dio come una gigantesca spugna che avesse assorbito tutto il mare" - un'immagine che mostra quanto fosse ancora legato al materialismo prima della conversione!