Schopenhauer: Il Mondo come Volontà e Rappresentazione
Arthur Schopenhauer rovescia completamente la visione hegeliana della realtà. Per lui, quello che percepiamo è solo Maya - il velo dell'illusione che nasconde la vera natura del mondo.
La realtà è divisa in due livelli: il fenomeno (quello che appare, pura illusione) e il noumeno (la cosa in sé, che è la volontà di vivere). A differenza di Kant, Schopenhauer crede che possiamo accedere al noumeno attraverso il nostro corpo - quando senti fame, dolore o desiderio, stai sperimentando direttamente la volontà.
La volontà di vivere ha caratteristiche inquietanti: è inconscia (agisce senza sapere perché), unica (siamo tutti manifestazioni della stessa forza), eterna (non ha inizio né fine) e senza scopo (vuole solo se stessa). È come un'energia cieca che ci spinge a desiderare continuamente.
Da qui nasce il suo pessimismo: la vita è come un pendolo che oscilla tra dolore (quando desideriamo) e noia (quando abbiamo ottenuto quello che volevamo). Il piacere è solo cessazione momentanea del dolore.
Anche l'amore è un inganno della volontà per farci riprodurre e perpetuare la specie. Siamo "zimbelli della natura" che ci fa credere di amare mentre in realtà stiamo solo obbedendo all'istinto di sopravvivenza.
Insight fondamentale: Per Schopenhauer, riconoscere che la vita è dolore è il primo passo verso la liberazione!