La rappresentazione e il fenomeno secondo Schopenhauer
Il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer è la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno, ovvero tra ciò che ci appare e la cosa in sé. Schopenhauer interpreta la realtà che percepiamo come fenomeno, inteso come parvenza o illusione.
Quote: Schopenhauer descrive la realtà percepita come nascosta dietro "l'ingannevole velo di Maya", un'espressione derivata dall'antica sapienza indiana.
Il concetto di rappresentazione in Schopenhauer, sebbene ispirato a Kant, assume una connotazione più metafisica e orientaleggiante. Per Schopenhauer, il fenomeno è una rappresentazione soggettiva che esiste solo nella nostra coscienza.
Highlight: L'oggetto rappresentato (ciò che conosciamo) e il soggetto rappresentante sono considerati da Schopenhauer come due facce della stessa medaglia, entrambe esistenti nella nostra coscienza.
Questa visione avvicina paradossalmente Schopenhauer all'idealismo, nonostante la sua critica iniziale a questa corrente filosofica. Allo stesso tempo, Schopenhauer rifiuta il materialismo, considerandolo falso perché nega il soggetto e si concentra esclusivamente sull'oggetto.
Definition: Materialismo - corrente filosofica che considera la materia come l'unica realtà fondamentale e nega l'esistenza di entità spirituali o immateriali.
Il pensiero di Schopenhauer sulla vita e sulla realtà si basa quindi su una visione dualistica, in cui la rappresentazione (il mondo come ci appare) è solo un aspetto della realtà, mentre l'essenza più profonda del mondo rimane nascosta e inaccessibile alla conoscenza ordinaria.