Gli Stadi dell'Esistenza e l'Angoscia secondo Kierkegaard
Lo sviluppo del pensiero esistenzialista di Kierkegaard si articola attraverso tre stadi fondamentali dell'esistenza umana, ciascuno caratterizzato da peculiarità e limiti specifici. Il filosofo delinea un percorso evolutivo che parte dallo stadio estetico, attraversa quello etico, per giungere infine allo stadio religioso.
Lo stadio estetico rappresenta la vita dell'individuo che persegue il piacere immediato, caratterizzata da relazioni superficiali e mancanza di stabilità. Come esempio emblematico, Kierkegaard analizza il Don Giovanni di Mozart, dove il protagonista accumula conquiste amorose spinto da un'insoddisfazione perpetua. Questa vita, apparentemente libera e spensierata, è destinata a concludersi nella noia e nella disperazione.
Definizione: Lo stadio etico si contrappone a quello estetico attraverso l'assunzione di responsabilità e doveri. L'individuo etico sviluppa relazioni stabili e profonde, si dedica al matrimonio e a un lavoro costante. Tuttavia, anche questa dimensione rivela i suoi limiti quando l'uomo comprende che manca ancora qualcosa di essenziale alla sua esistenza.
Lo stadio religioso, illustrato attraverso la figura biblica di Abramo, rappresenta il culmine del percorso esistenziale. Kierkegaard utilizza questa storia per spiegare come la fede trascenda la morale comune, ponendo l'individuo di fronte a un "paradosso" e uno "scandalo" che richiedono una scelta radicale di abbandono a Dio.