La filosofia di Schopenhauer rappresenta un ponte unico tra il pensiero occidentale e orientale, in particolare attraverso Schopenhauer e la filosofia indiana. Il filosofo tedesco sviluppò una visione del mondo profondamente influenzata dal buddismo e dall'induismo, integrandola con elementi della tradizione filosofica europea.
Ne Il mondo come volontà e rappresentazione Schopenhauer analisi, l'autore elabora la sua teoria fondamentale secondo cui la realtà è costituita da due aspetti: il mondo come rappresentazione (il modo in cui percepiamo la realtà attraverso i nostri sensi) e il mondo come volontà (la forza vitale che soggiace a tutti i fenomeni). Questa distinzione riflette l'Influenza di Kant e Platone su Schopenhauer, in particolare per quanto riguarda la separazione tra fenomeno e noumeno kantiana e la teoria delle idee platonica. La volontà, secondo Schopenhauer, è una forza cieca e irrazionale che causa sofferenza agli esseri umani attraverso desideri mai completamente soddisfatti.
Il pensiero di Schopenhauer propone anche una via di liberazione dalla sofferenza, ispirata alle filosofie orientali: attraverso l'arte, l'etica e l'ascesi è possibile raggiungere uno stato di negazione della volontà. L'arte, in particolare, permette una temporanea liberazione dal dominio della volontà, mentre l'etica della compassione ci porta a riconoscere l'unità fondamentale di tutti gli esseri viventi. L'ascesi rappresenta infine la via più radicale per superare la volontà e raggiungere uno stato di pace interiore. Questa sintesi tra pensiero orientale e occidentale ha influenzato profondamente la cultura europea successiva, aprendo nuove prospettive sulla comprensione della condizione umana e sul rapporto tra mente, corpo e realtà.