Il pensiero di Karl Marx rappresenta una delle più influenti teorie filosofiche, economiche e politiche della storia moderna.
Marx sviluppa la sua teoria partendo dalla critica della filosofia hegeliana, collocandosi nella sinistra hegeliana. Il suo pensiero si basa sull'analisi materialistica della storia e della società, dove i rapporti economici di produzione determinano la struttura sociale. La sua opera principale, "Il Capitale", analizza il sistema capitalistico evidenziando le contraddizioni tra borghesia proletariato e lotta di classe.
Il materialismo storico di Marx sostiene che la base economica (struttura) determina la sovrastruttura ideologica, culturale e politica della società. Secondo Marx, il capitalismo genera inevitabilmente conflitti di classe dovuti allo sfruttamento del proletariato da parte della borghesia. Questo processo porta all'alienazione del lavoratore, separato dal prodotto del proprio lavoro e ridotto a merce. La soluzione proposta è la rivoluzione proletaria che dovrebbe portare all'abolizione della proprietà privata e all'instaurazione di una società comunista senza classi. Insieme a Friedrich Engels, Marx elabora i principi del socialismo scientifico nel "Manifesto del Partito Comunista", delineando le fasi della rivoluzione proletaria e la transizione verso il comunismo.
La teoria marxista ha profondamente influenzato il pensiero politico moderno, ispirando movimenti rivoluzionari e partiti di sinistra in tutto il mondo. I concetti di lotta di classe, alienazione e critica del capitalismo rimangono centrali nel dibattito contemporaneo. Le opere di Marx ed Engels, raccolte nelle "marx-engels opere complete", continuano a essere studiate e discusse, offrendo strumenti interpretativi per comprendere le dinamiche socio-economiche attuali. La critica marxiana al capitalismo e l'analisi delle sue contraddizioni mantengono una rilevante attualità, specialmente nell'era della globalizzazione e delle crescenti disuguaglianze sociali.