Il mondo come volontà e rappresentazione
Qui sta il cuore della filosofia schopenhaueriana. Quello che vediamo ogni giorno è solo "il velo di Maya" - un'illusione che nasconde la vera realtà. Dietro questo velo si cela la volontà di vivere: una forza cieca, infinita ed eterna che vuole solo affermare se stessa.
Questa volontà si manifesta in due fasi: prima nelle idee platoniche (forme pure), poi negli individui concreti (la moltiplicazione di queste forme). Tutti gli esseri viventi - uomini, animali, piante - sono manifestazioni di questa volontà, ma solo l'uomo ne diventa consapevole.
Il problema è che "ciò che la volontà acquista in coscienza perde in sicurezza". Gli animali seguono l'istinto e stanno bene, noi seguiamo la ragione e stiamo sempre male! La causalità diventa l'unica categoria kantiana che Schopenhauer accetta, chiamandola "punica categoria".
Il nostro corpo rivela i desideri interiori: quando mangiamo, la volontà si sta affermando per sopravvivere e riprodursi.
Ricorda: Per Schopenhauer, essere consapevoli della volontà è una condanna, non una benedizione!