L'evoluzione politica: dal liberalismo al nazionalismo
Il pensiero politico di Fichte attraversa tre fasi molto diverse, che mostrano come anche i grandi filosofi possano cambiare idea radicalmente.
Prima fase (liberale): Lo Stato deve garantire i diritti fondamentali (vita, libertà, proprietà) seguendo la tradizione di John Locke. Niente di rivoluzionario.
Seconda fase (socialista): Nello "Stato commerciale chiuso" (1800) Fichte diventa più radicale. Lo Stato deve assicurare lavoro e benessere a tutti, eliminando la povertà. Per farlo deve diventare autarchico (economicamente indipendente) e regolamentare produzione, prezzi e professioni.
Terza fase (nazionalistica): Nei "Discorsi alla nazione tedesca" (1807-1808) Fichte esalta il popolo tedesco come l'unico in grado di realizzare la "nuova educazione". I tedeschi sarebbero superiori perché hanno mantenuto la lingua pura e il sangue non mescolato.
💡 Attenzione: Fichte non era un proto-nazista. Il primato tedesco per lui era spirituale e culturale, non militare. Ma purtroppo le sue idee furono distorte dal nazionalismo successivo.
Il messaggio di fondo resta valido: ogni popolo ha una missione da compiere per l'umanità intera, e la Germania (patria di Lutero, Leibniz, Kant e dell'idealismo) aveva il compito di diffondere i valori di ragione e libertà.