Parmenide e la Scuola di Elea: L'Essere Immutabile
Immagina di dover scegliere tra credere ai tuoi sensi o alla ragione pura. Parmenide di Elea (500 a.C. circa) sceglie decisamente la seconda opzione! Nel suo poema "Intorno alla natura" distingue tra aletheia (verità) e doxa (opinione): la prima ti porta alla conoscenza autentica, la seconda ti inganna con le apparenze sensibili.
La rivoluzionaria ontologia di Parmenide si basa su un principio logico semplice ma potente: "l'essere è e non può non essere", mentre "il non-essere non è e non può essere". Siccome puoi pensare solo a ciò che esiste, essere e pensiero coincidono perfettamente.
L'essere parmenideo è come una sfera perfetta con caratteristiche precise: ingenerato (sempre esistito), immutabile (mai cambiato), eterno (fuori dal tempo), unico (nessuna molteplicità) e finito (perfetto nei suoi limiti). Ogni forma di movimento o cambiamento è quindi illusoria!
Zenone, discepolo di Parmenide, difende queste tesi con paradossi geniali. Nel famoso paradosso di Achille e la tartaruga, dimostra dialetticamente che il movimento è logicamente impossibile: Achille non raggiungerà mai la tartaruga perché dovrà sempre percorrere metà della distanza rimanente!
💡 Curiosità: I paradossi di Zenone hanno stimolato lo sviluppo della matematica moderna!