La volontà di vivere e il pessimismo
La volontà di vivere è completamente diversa dal mondo delle apparenze. È inconscia, unica, eterna e senza scopo - semplicemente esiste e basta. Non ha un perché o un fine: la vita vuole solo sé stessa.
Questa volontà si manifesta in due fasi: prima nelle idee (i modelli perfetti delle cose) e poi negli individui (le copie imperfette). Tu sei solo una copia di un'idea eterna, ma hai la particolarità di essere consapevole - cosa che ti rende più sofferente degli animali.
Vivere significa soffrire perché volere significa desiderare, e desiderare significa sentire la mancanza di qualcosa. Il desiderio è vuoto, assenza, dolore. Anche quando ottieni quello che vuoi, la soddisfazione dura poco e nascono subito nuovi desideri.
Schopenhauer descrive la vita come un pendolo che oscilla tra tre stati: il dolore (quando desideri), il piacere (quando ottieni momentaneamente quello che vuoi) e la noia (quando non hai più niente da desiderare).
Pensa alla tua esperienza: quante volte hai desiderato qualcosa, l'hai ottenuta e poi ti sei subito annoiato o hai trovato qualcos'altro da volere?
Anche l'amore è un'illusione: secondo Schopenhauer è solo un trucco della natura per far continuare la specie. Due persone che soffrono si incontrano, si scambiano le loro sofferenze e ne preparano una terza (il figlio che nascerà per soffrire a sua volta).