Il mondo come rappresentazione
In "Il mondo come volontà e rappresentazione", Schopenhauer sviluppa i temi centrali del suo pensiero, che vengono poi ripresi in "Parerga e Paralipomena". L'opera è strutturata in quattro parti con un'appendice dedicata all'analisi della filosofia kantiana. Le parti prima e terza trattano del "mondo come rappresentazione", mentre la seconda e la quarta esplorano il "mondo come volontà".
Highlight: L'opera si apre con l'affermazione fondamentale: "Il mondo è una mia rappresentazione".
Schopenhauer parte dal presupposto di essere l'unico ad aver veramente compreso Kant. Accetta la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno, ma reinterpreta questi concetti. Per Schopenhauer, il fenomeno o rappresentazione non è semplicemente il mondo come appare al soggetto conoscente, ma è un'illusione, un "velo di Maya" (concetto ripreso dalla religione indiana) che si frappone tra l'uomo e la realtà in sé.
Definition: Fenomeno e noumeno Kant: Per Kant, il fenomeno è ciò che appare, mentre il noumeno è l'inconoscibile per eccellenza.
Vocabulary: Fenomeno e noumeno Schopenhauer e Kant: Schopenhauer reinterpreta questi concetti kantiani, vedendo il fenomeno come un'illusione che nasconde la vera natura della realtà.
Schopenhauer sostiene che la rappresentazione presuppone sia il soggetto che rappresenta sia l'oggetto rappresentato, e che questi non possono esistere l'uno senza l'altro. Questa visione lo porta a rifiutare sia il materialismo (che considera solo l'oggetto) sia l'idealismo (che considera solo il soggetto).
Example: Schopenhauer ammette solo tre forme a priori della conoscenza: spazio, tempo e causalità, semplificando così le categorie kantiane.