Il velo di Maya e la rappresentazione
Il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer è la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno, che egli reinterpreta:
- Il fenomeno è parvenza, illusione e sogno
- Il noumeno è la realtà nascosta dietro la trama del fenomeno
Schopenhauer introduce il concetto di "velo di Maya", derivato dalla sapienza indiana, per indicare il fenomeno come parvenza.
Definizione: Il velo di Maya rappresenta l'illusione che nasconde la vera natura della realtà.
La rappresentazione è la realtà in quanto oggetto di conoscenza del soggetto, basata sulle forme a priori di spazio e tempo. Il principio di ragion sufficiente individua le cause sufficienti a spiegare un fenomeno, assumendo forme diverse in relazione al divenire, conoscere, essere e agire.
Esempio: Schopenhauer paragona le forme a priori a vetri sfaccettati che deformano la visione delle cose.
Secondo il filosofo, la verità è un sogno, un tessuto di apparenze. Tuttavia, l'uomo come "animale metafisico" è portato a interrogarsi sulla propria esistenza, cercando di andare oltre il velo delle apparenze.