La scoperta delle particelle subatomiche
Ti sei mai chiesto cosa succede quando accendi un tubo al neon? La risposta ci porta dritti alla scoperta degli elettroni! Tutto inizia con la carica elettrica: le cariche uguali si respingono +con+oppure−con−, mentre quelle opposte si attraggono +con−.
Nel 1858, Heinrich Geissler creò un tubo di vetro speciale con due lamine metalliche collegate a un generatore. Quando mandava corrente attraverso un gas a bassa pressione, si creava una scarica elettrica tra il catodo (negativo) e l'anodo (positivo).
William Crookes perfezionò l'esperimento e scoprì qualcosa di straordinario: raggi misteriosi partivano dal catodo e facevano brillare l'altra estremità del tubo. Questi "raggi catodici" si comportavano in modo particolare: andavano dritti, avevano carica negativa e potevano far girare un mulinello.
Ricorda: Gli elettroni prendono il nome dalla parola greca per "ambra" - già gli antichi Greci sapevano che strofinando l'ambra si creava elettricità statica!
Nel 1897, Thomson misurò il rapporto massa/carica di queste particelle, scoprendo gli elettroni: particelle minuscole con massa di 10⁻³¹ kg.