Ingres: Il Perfezionismo Neoclassico
Jean-Auguste-Dominique Ingres rappresenta l'evoluzione più raffinata del Neoclassicismo. Vince il Prix de Rome nel 1806 e rimane in Italia molto più del previsto: fino al 1820 a Roma, poi quattro anni a Firenze in compagnia dei suoi adorati dipinti di Raffaello.
L'Apoteosi di Omero (1827) è il vero manifesto del Neoclassicismo di Ingres! Davanti a un tempio ionico con sei colonne (esastilo), su un alto piedistallo siede Omero coronato dalla Vittoria che vola sopra di lui.
Ai piedi del grande poeta greco stanno le personificazioni dell'Iliade e dell'Odissea, due figure femminili ispirate alle Sibille di Michelangelo nella Cappella Sistina. Omero è circondato dai Grandi di tutti i tempi: Raffaello, Fidia, Virgilio, Michelangelo e Dante.
Il dettaglio più bello? Dante dona a Omero la Divina Commedia, mentre Fidia gli offre martello e scalpello, simboli dell'arte scultorea. Una scritta in greco proclama: "Se Omero è un dio, che lo si onori tra gli dei; se non è un dio, che sia considerato tale".
Ingres crea una composizione che ricorda la Scuola d'Atene di Raffaello, dimostrando come il Neoclassicismo sappia rendere omaggio al passato creando opere completamente nuove.
Genialità compositiva: Ingres riunisce in un'unica opera i più grandi geni di ogni epoca, creando un Olimpo artistico senza tempo!