Gustave Courbet e la Rivoluzione Realista
Nel 1850 arriva la bomba: Gustave Courbet e il Realismo. Basta con angeli, dei e nobili - è ora di dipingere operai, contadini e la vita di tutti i giorni! Courbet nasce nel 1819 e studia i grandi maestri come Caravaggio, ma poi decide di rappresentare solo la realtà così com'è.
Il Realismo nasce come movimento organizzato, con tanto di manifesto scritto da Courbet stesso. L'obiettivo? Mostrare anche gli aspetti più drammatici e banali della vita, rifiutando i canoni delle Accademie.
Tecnicamente, Courbet è un innovatore: usa spatole, sabbia e colori ad olio per dare concretezza alle sue tele. Non cerca la bellezza ideale, ma la verità materiale.
💡 Colpo di scena: Courbet finisce i suoi giorni in esilio in Svizzera, dopo essere stato coinvolto in vicende politiche!
Le Opere Rivoluzionarie di Courbet
"Gli spaccapietre" (1849) è rivoluzionario: due operai anonimi, visti di spalle, che faticano sulle pietre. Niente volti eroici, solo fatica vera. Purtroppo l'opera fu distrutta nella Seconda Guerra Mondiale.
"L'Atelier del pittore" (1855) è la sua opera più ambiziosa: un gigantesco autoritratto intellettuale. Al centro Courbet dipinge, a destra i suoi sostenitori del mondo dell'arte, a sinistra la società con tutti i suoi vizi.
"Mare in burrasca" (1869) sembra anticipare l'arte moderna: solo acqua, cielo e due piccole barche. La natura domina completamente la scena, senza fronzoli romantici.