L'orchestra dell'Opera
"L'Orchestra dell'Opera" è un dipinto che offre una prospettiva insolita del teatro, focalizzandosi sulla fossa dell'orchestra anziché sul palcoscenico. Al centro dell'opera troviamo l'oboista Dihau, amico di Degas, circondato da altri musicisti tra cui il violoncellista Louis-Marie Pilet e un contrabbassista.
In alto, sul palco, si esibiscono ballerine con tutù dai colori brillanti, mentre a sinistra uno spettatore, forse il compositore Emmanuel Chabrier, osserva lo spettacolo da un palco laterale. Degas modificò deliberatamente la disposizione dell'orchestra per dare maggiore importanza all'amico oboista, collocandolo al centro della composizione.
Un esame radiografico ha rivelato che l'artista tagliò i lati e la parte superiore del dipinto per concentrare l'attenzione sui musicisti. L'arpa, il contrabbasso e il palcoscenico furono aggiunti in un secondo momento per creare un collegamento visivo tra l'orchestra e lo spettacolo.
L'opera presenta un interessante contrasto cromatico: lo spazio dell'orchestra in primo piano è caratterizzato da colori bruni e scuri, mentre la zona del palcoscenico è dipinta con toni chiari e brillanti, creando un efficace contrasto tra musicisti e ballerine.
La scuola di danza
"La scuola di danza" cattura un momento di pausa durante le prove di danza. Le ballerine sono rappresentate in atteggiamenti quotidiani: alcune si riposano, altre sistemano tutù e scarpette, mentre al centro si trova l'anziano maestro che attende di riprendere la lezione.
Curiosità: Degas realizzò quest'opera nel suo studio dopo numerosi schizzi e disegni preparatori, non dal vero come facevano altri impressionisti, dimostrando il suo metodo di lavoro meticoloso e pianificato.
Il dipinto è dominato da un colore di fondo neutro tendente all'ocra che rappresenta il palcoscenico, con pareti di un verde molto chiaro. Su questo sfondo risaltano i tutù chiari delle ballerine e i nastri colorati che stringono vita e capelli. L'inquadratura, ispirata alla fotografia, taglia la scena in modo apparentemente casuale, conferendo all'opera un senso di spontaneità.