Francisco Goya rappresenta una figura cruciale nel passaggio tra Neoclassicismo e Romanticismo, incarnando la transizione artistica tra XVIII e XIX secolo.
La vita in breve di Goya si sviluppa attraverso fasi distinte che ne caratterizzano l'evoluzione artistica. Inizialmente pittore di corte per la famiglia reale spagnola, realizza ritratti eleganti e scene di vita quotidiana. La sua arte subisce una profonda trasformazione dopo una grave malattia che lo rende sordo nel 1793. Le sue caratteristiche artistiche si evolvono verso temi più oscuri e visionari, come dimostrato nelle serie di incisioni "I Capricci" e "I Disastri della guerra", dove denuncia gli orrori dei conflitti e le follie umane.
Tra le sue opere più significative emergono "Il 2 maggio 1808" e "Il 3 maggio 1808", che documentano la resistenza spagnola all'invasione napoleonica. Questi dipinti rappresentano perfettamente la sua corrente artistica che oscilla tra realismo crudo e visione drammatica, tipica del Romanticismo. La serie "Non c'è rimedio" e i celebri "Pinturas negras" realizzate sulle pareti della Quinta del Sordo mostrano il suo lato più tormentato e visionario. I suoi ritratti, come quello della Maja desnuda e della Maja vestida, rivelano invece la sua straordinaria capacità di penetrare la psicologia dei soggetti rappresentati. La sua influenza sull'arte moderna è immensa, anticipando temi e tecniche che saranno sviluppati dalle avanguardie del XX secolo. Le sue opere sono oggi conservate principalmente al Museo del Prado di Madrid, mentre le sue incisioni sono distribuite in varie collezioni museali internazionali.