dalle origini della filosofia a parmenide (+ glossario)

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LE ORIGINI DELLA
FILOSOFIA
• filosofia: sapienza che riguarda la
realtà.
• storia della filosofia: storia di come
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Riassunto verifica 1 LE ORIGINI DELLA FILOSOFIA • filosofia: sapienza che riguarda la realtà. • storia della filosofia: storia di come nel tempo i vari filosofi si concepiscono in epoche storiche diverse. Solo nell'ambiente dell'antica Grecia si è definito il concetto di filosofia, ovvero, hanno pensato che esistesse un sapere differenziato/staccato dagli altri. Il termine "philosophia" è usato a partire da Socrate e Platone. ● compito del filosofo: conoscere le verità principali e generali che sono alla base della nostra esperienza. Platone afferma che la sapienza sia amata dal filosofo come tale e non come strumento per arrivare a qualcos'altro. NB. Prima del VI secolo a.C. il termine filosofia esisteva già, ma aveva significato di generale dedizione al sapere. Furono Platone e Aristotele a presentare i loro predecessori come "filosofi". PERCHE' IN GRECIA? La filosofia nasce per colmare lo spazio lasciato da determinate mancanze 1 nella cultura greca, che sviluppa un sapere legato alla riflessione razionale e critica: 1) mancanza di un insieme di credenze religiose: i greci si basavano sui poeti essendo ben consapevoli delle origini recenti e poetiche della propria religione. 2) mancanza di un apparato statale forte e centralizzato: il potere politico era legittimato dal dibattito. 3) mancanza di una tradizione secolare Questo spazio vuoto viene colmato della filosofia (argomentazioni razionali e dibattiti). LOGOS E MITO • Logos: termine usato per descrivere l'intera filosofia. (Ha molteplici significati). Logos vuol dire pensiero, discorso, parola, ragione, calcolo, fama, sentenza, misura... Si tratta di un dire sempre qualificato qualsiasi disciplina esso tratti, poiché il significato spazia da aspetti numerici al discorso,...

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Didascalia alternativa:

racconto. È sbagliato pensare che la filosofia nasca nel momento in cui il logos si distacca dal mito, perché spesso i filosofi si rifacevano a miti preesistenti (es si dichiarano poeti ispirati alle divinità), tuttavia lo scopo dei filosofi è diverso da quelli dei poeti, i filosofi infatti ricercano l'archè. FILOSOFI NATURALISTI I FILOSOFI PRESOCRATICI I filosofi precedenti a socrate (da V al VII secolo a.C.) sono definiti "presocratici", MA non perché siano meno importanti, Il vero motivo per cui si definiscono presocratici è perché dei filosofi precedenti non si hanno dialoghi interi, ma sono qualche frase, e la possibilità di conoscerli solo perché qualcuno dopo ha parlato di loro nelle loro opere. Non siamo sicuri di cosa abbiano detto. ESIODO, IL MITO La cultura greca si basava su un patrimonio di miti, si deve infatti ad Esiodo la narrazione di una "cosmogonia" (racconto sulla nascita dell'universo): Egli individua come archè il CAOS, la successione delle divinità è presentata come la progressiva affermazione dell'ordine cosmico. LE FONTI INDIRETTE Le opere dei filosofi naturalisti sono andate perdute, e si possono ricostruire i loro pensieri solo tramite fonti indirette (es. citazioni nei dialoghi di Platone e nella "Metafisica" di Aristotele), quindi NON oggettive (pensieri restituiti secondo lo schema di pensiero aristotelico). 2 Nelle "vite dei filosofi" si ha una dossografia (vengono riportati i pensieri dei filosofi più antichi). ARCHE' I filosofi naturalisti ricercano l'archè (il principio) nella natura. Archè: origine di ogni cosa, ciò da cui tutto deriva, ma è anche ciò che spiga la realtà (logos), la sua causa principale, il perché ultimo di ogni cosa. IL LOGOS E' L'ARCHE' I filosofi pensano che scoprendo il principio si sarebbe trovato la struttura dell'intera realtà. Il principio è la ragione delle cose o la sua causa. Ciò che sta all'origine ma è anche cause e ragione della realtà. NATURALISTI E POETI-COSMOLOGI Secondo Aristotele, mentre i poeti- cosmologi spiegavano la natura secondo un ordine divino del mondo narrato nel mito, i naturalisti si basavano su argomentazioni logiche e non su racconti. TALETE • Archè: acqua • Vita: vive a Mileto nel VII/VI secolo a.C., non si è conservato nulla dei suoi scritti (/non ha scritto nulla). ARCHE' Dopo un'osservazione della natura, egli individua il principio nell'acqua, come elemento essenziale per la nascita, la crescita, e l'alimentazione di tutte le cose viventi: l'acqua è il principio della realtà ed è alla base del divenire delle cose. TESI SULLA TERRA Pensa inoltre che la terra galleggi sull'acqua senza affondare. (Si pensa si sia ispirato al mito, poiché per Omero il padre di tutte le cose è l'oceano) Platone lo considera un filosofo "che non sa dove mettere i piedi" Talete afferma che le pietre abbiano un'anima, si pensa che abbia previsto anche l'eclissi solare del 585 a.C. ANASSIMANDRO • Archè: Aperion • Vita: vissuto tra il 610 e il 545 a.C., si pensa fosse allievo di Talete, è stato l'autore di una carta geografica della terra. ARCHE' Anassimandro individua il principio con l'Apeiron, l'indefinito: è un'elemento illimitato, indistinto che comprende tutto. Non è vuoto ma pieno. L'Apeiron è un unità da cui si sono generati gli opposti (inizialmente si è staccato un nucleo di caldo/freddo, successivamente si sono separate le masse collocandosi nell'universo), e da questo continuo conflitto si genererebbe l'equilibrio. Ciò che si genera dall'Apeiron sono sostanze naturali, concrete. 3 NB. non c'è mai un equilibrio assoluto, perché la realtà è sempre in divenire, e da qui si sviluppano delle concretizzazioni finite dei contrari, tramite le varie sfumature. TESI SULLA TERRA Secondo Anassimandro la terra ha la forma di un grande cilindro, ed è sospesa e rimane immobile al centro dell'universo: questo perché essendo al centro è equidistante dai limiti dell'universo, e non c'è ragione per cui dovrebbe spostarsi. ANASSIMENE • Archè: aria • Vita: vissuto tra il 580 e il 525 a.C. ARCHE' Anassimene individua il principio nell'aria, basandosi sull'importanza che essa rivestiva per la sopravvivenza degli esseri viventi e sull'osservazione dei fenomeni naturali di condensazione e rarefazione. Tutte le trasformazioni che avvengono in natura sono spiegabili come trasformazioni dell'aria: ciò che forma l'universo è l'aria con diversi gradi di densità. Nel descrivere questi fenomeni Anassimene usa molto la tecnica delle analogie. I PITAGORICI PITAGORA • Archè: il numero. • Vita: Viaggia per la magna Grecia, stabilendosi a Crotone a 40anni, nasce a Samo ma l'abbadondona per ragioni politiche (dissensi con Policrate). Viaggiando in oriente entra in contatto con la sapienza che trasmetterà ai suoi allievi nella sua scuola a Crotone. Promuove un governo aristocratico e muore a Metaponto nel 495 a.C. VITA UMANA E GIOCHI OLIMPICI Pitagora paragona la vita e gli esseri umani a dei giochi olimpici: - alcuni vi cercano la gloria e sono schiavi di essa Altri sono attirati dal guadagno, e schiavi di esso 4 Alcuni invece sono spettatori che analizzano, essi sono i filosofi. LA METEMPSICOSI Pitagora introduce il concetto dell'immortalità dell'anima: a differenza dei poemi omerici, dove la morte dell'anima corrisponde con quella corporea, con la dottrina della metempsicosi si ha il concetto di immortalità dell'anima e di trasmigrazione di essa, dopo la morte corporea, in animali ed altri esseri umani. Pitagora vedeva l'anima come intrappolata nel corpo (concetto presente anche nei culti orfici). I SEGUACI DI PITAGORA I discepoli di Pitagora erano divisi in matematici e acusmatici: esistono 2 teorie sul ruolo di essi: • Acusmatici: coloro che si riunivano per ascoltare brevi sentenze pronunciate da Pitagora. • Matematici: discepoli che potevano integrare con Pitagora e sapere le verità più profonde da lui tramandate. (màthema: contenuto dell'inseganamento) Nella seconda ipotesi si pensa che esse fossero semplicemente due correnti nel pitagorismo: una più legata alla matematica ed alla logica, mentre l'altra alla religione. ARCHE' I Pitagorici posteriori a Pitagora trovavano nella realtà un'armonio dettata dai numeri: la vera natura delle cose. Da qui si sviluppa la struttura dei suoni che per il loro rapporto reciproco portano ARMONIA. (La matematica sta anche alla base della musica, l'universo essendo in armonia, sprigiona la musica.) FILOLAO DI CATONE: dice che i numeri sono identificati a punti che occupano uno spazio: questi punti se uniti formano figure geometriche. (1 associato al punto, 2 alla linea, 3 alla figura piana, 4 alla figura solida...) TETRATTIDE Insieme dei punti la cui somma da 10: contiene in se il pari e il dispari, non quindi presenti tutti i tipi di numero. ARMONIA Riconoscere che l'arche è il numero significa riconoscere che tutto l'universo è in ARMONIA: se io posso misurare tutto, posso anche sistematizzare tutto, nulla è lasciato al caos, e non c'è nulla che non posso riconoscere o comparare. ALLA BASE DI OGNI COSA C'è l'opposizione tra i principi del limite e dell'illimitato (scontro tra opposti). Le coppie di opposti sono 10: - limite/illimitato - dispari/pari -uno/molteplicità - destra/sinistra - maschio/femmina Τετρακτύς - in quiete/in movimento - retto/curvo - luce/tenebre - buono/cattivo quadrato/oblungo Il limite è ciò che rimane identico a sé, mentre l'illimitato muta, è in divenire. 5 Essi possono esistere solo perche esiste il principio dell'armonia che li unisce nel cosmo. PROBLEMA INSOLUBILE Pitagora scioglie la scuola perché ha un problema insolubile: la radice quadrata di 2 crea un numero INFINITO, lui non lo accettava (per i greci l'infinito non eiste/non viene accettato). Proprio il numero, che doveva essere la spiegazione, ammetteva l'infinito. • ERACLITO • Archè: fuoco • Vita: vive nel VI secolo, noto per il suo stile enigmatico e "oscuro": descrive i propri concittadini come incapaci di governare. Scrive un libro in prosa (abbiamo dei frammenti) e lo depone nel tempio di Artemide a Efeso, dove muore in solitudine. Eraclito è definito il filosofo del divenire: • "tutto scorre": tutto si trasforma "Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo": noi e il fiume cambiamo costantemente, nessuno dei due è uguale come all'entrata nel fiume... Se tutto scorre e tutto muta, tutto si trasforma, il logos è il mutamento stesso, per questo dice che l'archè è il fuoco. Il fuoco cambia costantemente. Per i filosofi il movimento è quello dell'intera realtà: la trasformazione. LA RICERCA DEL LOGOS Il concetto centrale nel pensiero di Eraclito è quello del "logos", ovvero ciò che la moltitudine degli uomini non comprende: è una legge comune e universale. La maggior parte degli uomini si fermano a semplici credenze senza approfondire il vero sapere, nonostante il logos sia comune a tutti (tutti possono pensare e ragionare). Il sapere autentico è opposto all'accumulo di informazioni fini a sé stesse. DIVISIONE DELL'UOMO Afferma che ciò che dice come filosofo non sia comprensibile a tutti, ma solo ai filosofi, perché sono coloro che sanno andare oltre la credenza, la prima parola. Divide gli uomini in 2 gruppi: 1. I dormienti: non si preoccupano della ricerca e non vogliono andare a fondo delle cose 2. I filosofi: usano la ragione per comprendere. NB. In realtà proponeva testi difficile: aforismi (perifrasi che non hanno un significato in superficie, ma lo devo svelare usando la ragione). Cosi riconosce i filosofi dai dormienti. Eraclito ha una concezione elitaria della filosofia: non è per tutti. CONFLITTO E COINCIDENZA TRA OPPOSTI La coincidenza tra opposti è la legge di base con cui tutto accade: questa armonia non esclude il conflitto tra opposti, Eraclito identifica la legge 6 che governa la realtà con il conflitto e l'armonia. Secondo Eraclito in sostanza la complessità della natura può essere colta solo dal logos: il nostro linguaggio ed intelletto è inadeguato perché non sa cogliere il mutamento. - FUOCO: simbolo della realtà mutevole. PARMENIDE • Archè: essere/non essere • Vita: vive tra il VI e il V (450/540) secolo, il suo pensiero si sviluppa con una logica astratta ancora inesplorata all'epoca: è ritenuto il fondatore dell'ontologia (indagine di ciò che è) Parmenide parla della sua dottrina come fosse una rivelazione divina: fu infatti autore di un difficile poema con un tono religioso molto spiccato, questo grazie alla forma poetica: qui afferma che la dea (senza nome) gli abbia confessato esistano 2 vie della conoscenza, e che la filosofia non sia comprensibile da tutti. Egli è il "prescelto" per conoscere la verità (molto probabilmente si rifa alla tradizione greca) COME GUARDARE LA REALTA' 1) la via della DOXA: si tratta della via della conoscenza superficiale, che la maggior parte degli uomini applica, composta da opinioni che sono spesso contraddittorie o deboli. 2) la via dell'ALETHEIA: è la via della verità, definita "rotonda" perché perfetta ESSERE E NON ESSERE La dea dà due vie percorribili: la via dell'essere e quella del non essere. La seconda non è nemmeno percorribile, come fosse sbarrata: l'unica via pensabile per i mortali è quella dell'essere. La dea comanda di tenere distinto essere e non essere: l'uomo viene definito sordo e cieco, perché nell'idea comune è insita la confusione tra essere e non essere. SIGNIFICATI DELL'ESSERE Per Parmenide "essere" indica la verità delle cose (quindi la via della verità e quella dell'essere coincidono), può avere 3 significati: esistenziale: "X è", ovvero "X esiste" Copulativo: "X è così", ovvero "X è rosso" Veritativo: "X è" corrisponde a "X è vero" CARATTERISTICHE DELL'ESSERE - ingenerato e indistruttibile: se fosse generato nascerebbe dal non essere, e per questo non può nemmeno distruggersi. - non è soggetto al divenire - è in un eterno presente: non esiste futuro o passato 7 Per convincere di questo parmense procede per ragionamenti che ammettano l'assurdo": ammettere che l'essere nasca dal/diventi non essere è assurdo. indivisibile, uniforme - immobile: non subisce alcun cambiamento, rimane sempre nello stesso posto - finito e limitato: in quanto perfetto comprende al suo interno tutto. corrispondenza tra essere, pensare, dire: solo l'essere è pensabile e dicibile. - inviolabile, in equilibrio: è una sfera perfettamente al centro della periferia, per questo è in equilibrio. L'ILLUSIONE DEI SENSI Parmenide afferma che i cambiamenti a noi visibili, come la luce ed il buio, siano solo illusioni create dai nostri sensi. COSA SIGNIFICA CONOSCERE Parmenide si interroga su cosa significhi "conoscere": che criteri la rendono rigorosa. Parmenide rifiuta l'esperienza perché produce solo opinioni, serve procedere con un rigoroso metodo razionale. La teoria delle conoscenza nasce dall' incertezza relativa alle nostre conoscenze, spesso conflittuali. Come decidere tra quale delle narrazioni conflittuali sia la verità? 1) introduzione della differenza tra conoscenza autentica o opinione (doxa): la conoscenza autentica differisce dalla mera opinione, una conoscenza indiscussa, dimostrata tramite ragionamento. 2) Identificazione della verità con la verità dimostrabile. 3) Separazione tra verità dimostrabile e tutte le altre conoscenze L'ERRORE DI PARMENIDE Se l'essere esiste e posso pensarlo, il non essere non solo non è ma non posso nemmeno pensarlo, e non può essere oggetto della conoscenza. (È questo il collegamento tra pensiero e ontologia, se esiste lo posso pensare). MA: come ha fatto ad arrivare al concetto di 'non essere' nonostante non si possa pensare? Allora dovremmo dire che tutto esiste nel pensiero. ONTOLOGIA Il discorso ontologico è ciò che ha a che fare con l'essere. Parmenide ci ha insegnato che chi si pone una domanda filosofica si pone una questione ontologica, sull'essere, su quello che è. IN FILOSOFIA Dimensione ontologica corrisponde a dimensione logica. In filosofia l'ambito della logica analizza come si pensa e come si conosce. - Ontologica: cos'è l'essere. (ESSERE) - Logica: come conosco questo essere. (PENSIERO) 8 TERMINE Filosofia Logos mythos Archè Apeiron Psyche Metempsicosi Doxa SIGNIFICATO 'Amore per la sapienza", indica una conoscenza diversa da tutte le altre. In origine indicava una dedizione alla conoscenza Pensiero/discorso Racconto poetico nella quale si ha una concezione del mondo non veritiera. Usato anche come ispirazione per i filosofi Indica l'origine di ogni cosa, inoltre spiega anche la causa, diventando il "perché" ultimo di tutte le cose Elemento indefinito nello spazio e nel tempo che comprende tutto "Anima" Dottrina caratteristica dei pitagorici, che creano il concetto di anima immortale e della sua trasmigrazione in altri corpi dopo la morte. Opinione, modalità comune e generale che abbiamo di confrontarci con la realtà, ma rimane comunque opinione, ciò che si considera alla prima impressione, è una conoscenza superficiale TERMINE Aletheia Essere Ontologia 9 SIGNIFICATO La verità, la realtà delle cose, che è differente da cio che percepiamo ad un prim sguardo. La vera realtà delle cose (coincide con la verità). (Guardare ultimo paragrafo)