Il declino di Sparta e l'ascesa di Tebe
Sparta, uscita vittoriosa dalla guerra del Peloponneso, faticava a mantenere il ruolo di guida del mondo greco. I suoi ordinamenti politici, adatti a un territorio ristretto, si rivelarono inadeguati per gestire un dominio più esteso. Inoltre, le ricchezze accumulate durante la guerra iniziarono a minare i tradizionali valori di austerità e rigore della società spartana.
Example: Il tentativo spartano di riprendere il controllo delle città ioniche in Asia Minore fu stroncato a Cnido dalla flotta persiana guidata dall'ateniese Conone.
Per contrastare la rinascita di Atene, Sparta stipulò con i Persiani la "Pace del Re", che prevedeva lo scioglimento di tutte le confederazioni greche tranne la Lega peloponnesiaca. Questa mossa provocò l'insofferenza delle altre città, in particolare di Tebe.
Sotto la guida dei condottieri Pelopida ed Epaminonda, Tebe intraprese una politica di espansione militare a spese di Sparta:
- Nella battaglia di Leuttra, l'esercito tebano sconfisse gli spartani adottando la nuova tattica della falange obliqua.
- Tebe appoggiò la ribellione dei Messeni, che disgregò l'economia spartana.
Vocabulary: Falange obliqua - Tattica militare innovativa introdotta da Epaminonda che prevedeva un attacco concentrato su un'ala dello schieramento nemico
Tuttavia, l'egemonia tebana durò solo nove anni. Nella battaglia di Mantinea, grazie all'alleanza tra Atene e Sparta, Tebe perse i suoi condottieri e il suo potere declinò rapidamente.