La Nascita del Fascismo e l'Espansione Coloniale Italiana
Il periodo tra le due guerre mondiali vide l'ascesa del fascismo in Italia, un movimento che trasformò radicalmente il paese. Nel 1922, con la Marcia su Roma, Benito Mussolini prese il potere, inaugurando un'era di profonde trasformazioni politiche e sociali. Il regime fascista si consolidò attraverso le "leggi fascistissime" del 1925-26, che eliminarono le libertà democratiche e instaurarono una dittatura.
Il fascismo si distinse per una massiccia opera di propaganda e modernizzazione infrastrutturale. Tra le opere più significative ci furono la bonifica dell'Agro Pontino, la fondazione di nuove città come Littoria (oggi Latina), e la creazione di Cinecittà, centro nevralgico della cinematografia italiana. L'Istituto LUCE divenne lo strumento principale per la diffusione della propaganda di regime attraverso cinegiornali e documentari.
Evidenziazione: Il regime fascista non raggiunse mai un totalitarismo completo dovendo confrontarsi con tre poteri: la monarchia, la Chiesa cattolica e gli antifascisti.
L'espansione coloniale rappresentò un elemento centrale della politica fascista. L'Italia possedeva già alcune colonie in Africa (colonie italiane in africa): la Libia, l'Eritrea e la Somalia. Queste territori, specialmente nel Corno d'Africa, erano strategicamente importanti per il controllo delle rotte commerciali tra Asia ed Europa.